(pubblicato per la prima volta il 20-06-2014)
Sisyphos, Hasgard e Aspros sono di guardia, in attesa di un attacco imminente che colpirà un villaggio. Sono amici e aspiranti Sacri Guerrieri, e promettono gli uni agli altri di restare fedeli a se stessi e al loro ideale, quello di difendere i più deboli. Ciņ non significa che siano uguali. Dovrebbero tutti quanti attendere Ilias di Leo, sulle tracce dei feroci centauri, e limitarsi a dare l'allarme in caso di pericolo. Invece, quando i centauri assalgono persone indifese, Sisyphos e Hasgard contravvengono agli ordini e si gettano nella mischia. Tra i nemici ci sono anche degli Spettri, che in particolare riducono Sisyphos davvero a malpartito. Per sua fortuna Ilias, suo fratello maggiore, gli salva la vita e tuttavia ciņ rende ancora più insicuro l'aspirante Sacro Guerriero di Sagittarius, conosciuto da tutti come mero fratello di un eroe. Lui e Ilias non riescono a capirsi, ma questo porta Sisyphos a battersi con tanta rabbia e a sviluppare un grande potere. Nel duello con Lugonis, infine, egli acquisisce il diritto a indossare l'armatura sacra.
Ilias è molto turbato, perché non riesce a comprendere la natura di suo fratello e a capire quale sarà il suo destino. Per questo chiede al Grande Sacerdote di mandare Sisyphos in visita all'oracolo di Delfi, missione che il novello Sacro Guerriero accetta senza indugi. Sisyphos è tormentato dalle maldicenze e dai dubbi, convinto di non essere all'altezza e bisognoso del conforto degli altri, che non ritrova in suo fratello. Egli lungo il cammino è attaccato dai lupi, che sconfigge prima con la forza e poi con la dolcezza, e deve quindi misurarsi con le visioni dei suoi unici due amici, Hasgard e Aspros, che lo insultano e lo attaccano. Non si tratta di semplici inganni, né solo di prove cui viene sottoposto dalle Pizie e in particolare da Arkhes, loro capo spirituale. Sisyphos sta affrontando le sue stesse paure e gli anelli deboli del suo futuro, quelli che rendono tanto nera la previsione sul suo conto.
L'ultima prova è al tempio delle Pizie, dove Sisyphos incontra il suo ultimo avversario: se stesso, ma con una Surplice indosso. Se lo sconfiggerà avrà diritto a prendere la pergamena con il suo oracolo. I due sono alla pari e la determinazione di Sisyphos sembra venire meno fino a quando egli ricordando gli insegnamenti di Ilias, non capisce che il duello è prima di tutto spirituale. Non deve sconfiggere un corpo fisico, deve superare se stesso e le proprie indecisioni. Il Sacro Guerriero di Sagittarius chiude così gli occhi, incocca una Freccia d'Oro e si lascia trascinare dal vento proprio come Ilias gli aveva consigliato tante volte. E quando vince suo fratello gli fa una proposta: lasciare insieme il Santuario, le maldicenze, i dubbi e le paure per ritirarsi a contatto con la natura non contaminata dall'uomo.
Sisyphos non crede alle sue orecchie: l'eroe del Santuario vuole diventare un disertore? Rifiuta la proposta e accetta di subire il Lightning Plasma e, soprattutto, la predica di Ilias. Sisyphos sarebbe uomo e guerriero di grande valore, eppure si voterà al male e sarà causa egli stesso della Guerra Sacra, perciņ Ilias è disposto ad eliminarlo subito e di persona. Chiede a suo fratello di essere forte e cambiare il destino, ma la volontà di Sisyphos non è quella di agire come eroe solitario bensì come guida e luce per gli altri Sacri Guerrieri. La lotta diventa quasi alla pari, finché Ilias non perde sangue improvvisamente. Ha una malattia ai polmoni e presto morirà, e come ultimo atto intende andarsene a cercare il suo successore. E' solo felice che Sisyphos resti a difesa del Santuario, nonostante il fato avverso. Passati dieci anni dalla scomparsa di Ilias, Sisyphos stringe nelle proprie mani l'oracolo e si appresta a recarsi in Italia. Prima che ciņ avvenga l'armatura di Leo entra in risonanza con la sua: il ragazzino che Hasgard ha incontrato sul suo cammino è vivo, e Ilias ha un successore.
L'ultimo desiderio di Ilias sarebbe stato quello di avere un figlio. Ormai certo della propria morte egli rivela il suo rimpianto ad Arkhes, la quale lo rassicura. Ilias incontrerà qualcuno sul suo cammino che crescerà come un figlio. E' ciņ che poi avverrà con Regulus.