SAINT SEIYA THE LOST CANVAS

Quando le voci su Saint Seiya Next Dimension hanno cominciato a farsi sempre più insistenti, nel sottobosco del web ha iniziato a diffondersi anche un altro titolo associato a questo progetto: Saint Seiya The Lost Canvas. All'inizio le notizie erano così scarse che era possibile considerare i due manga la stessa, identica cosa, anche perché nelle pubblicità essi venivano sempre associati l'uno all'altro. E in effetti ancora a distanza di due anni dalla pubblicazione, a volte viene volutamente lasciato intendere che il manga firmato da Kurumada e quello di Shiori Teshirogi facciano parte di un unico progetto chiamato Saint Seiya Evolution.

Saint Seiya The Lost Canvas (La tela perduta, come è stato tradotto in italiano), invece, ha una vita assolutamente autonoma e ben lungi da essere collegabile o paragonabile all'universo dei Saint. Al di là della regia di Masami Kurumada, che come in Saint Seiya Episodio G potrebbe anche limitarsi a un abbozzo di storia e a una supervisione generale, disegni e personaggi provengono dalle mani di Shiori Teshirogi, che ha dato un taglio personale all'opera ma l'ha fatto da appassionata, quale si è dichiarata in tempi non sospetti.  L'autrice ha un tratto semplice e pulito, e la sua scelta forse rappresenta una risposta a chi aveva trovato troppo complicato e difficile da leggere il tratto di Megumu Okada in Saint Seiya Episodio G.

The Lost Canvas narra la Guerra Sacra combattuta nel 1743, analizzando la storia nel suo complesso e partendo dalle origini, ovvero dalla profonda amicizia che lega i tre protagonisti, che sono Tenma, Sasha e Aaron. I tre sono cresciuti insieme come semplici orfani, ma sono destinati adiventare nemici irriducibili nelle vesti il primo di Sacro Guerriero di Pegasus, la seconda di Athena e il terzo di Hades, sovrano del Mondo dei Morti. Shiori Teshirogi ha una grandissima opportunità: sfruttare un'ambientazione già pronta (molti sono i rimandi al Saint Seiya classico, soprattutto al capitolo di Hades) per creare una storia nuova, sgombra di paletti o di contraddizioni come poteva essere Episodio G. E per quanto a volte l'autrice esageri, inciampando in qualche incongruenza, l'attenzione degli appassionati e la conseguenza trasposizione in anime sono il segnale che questo manga, pubblicato settimanalmente su Shônen Champion, ha fatto centro.

Shin

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The 8th  Sense Ring - Saint Seiya
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