(pubblicato per la prima volta il 09-11-2003)
Rindo incrocia sia Nero che il corpo di Brutas, e decide di soccorrere quest'ultimo. Poi entra nel museo, ma scopre che Ichina è andata via con l'artista e che questi usa delle modelle per realizzare i nudi femminili dei suoi quadri. Rindo diventa geloso e corre allo studio di Nero, da cui vorrebbe portare via la ragazza anche con la forza ma Ichina, sapendo di posare vestita e trovandosi a suo agio con Nero, non capisce l'indignazione di Rindo. Il giapponese torna dunque ad allenarsi, col pensiero rivolto in parte alla boxe e in parte a Ichina, e come la ragazza anche lui ignora che a Roma gli affiliati del clan Giuliano si sono riuniti per prendere una decisione: assassinare Nero.
Nero chiede a Ichina di posare nuda per poter realizzare un quadro nella sua completa bellezza, e si giustifica dicendo che molte immagini sacre rappresentano nudità maschili o femminili. Ichina, però, vuole spogliarsi solo per quello che sarà suo marito. Ma quando Nero le fa una proposta, a quel punto la ragazza cede alla sua eleganza e al suo fascino e si spoglia. Brutas, diventato amico di Rindo, per ringraziarlo del suo aiuto gli rivela i modi di fare falsi di Nero e il ragazzo, temendo che Ichina ceda alle sue lusinghe, raggiunge di nuovo lo studio, dove assiste di persona a un tentativo di omicidio perpetrato da uomini del clan Giuliano, i quali gettano dinamite all'interno della casa. Rjndo vi entra, avvisa Nero e Ichina della situazione e dichiara il suo amore alla ragazza, che lo accetta con gioia. E poi, assiste allo scontro tra Nero e i suoi killer, che fallito il tentativo con l'esplosivo sono entrati nella casa armi alla mano. Ma vengono ugualmente fatti a pezzi.
Rindo è furioso con Nero per il suo comportamento, e dopo avergli rivolto parole pesanti se ne va insieme a Ichina, lasciando il quadro della ragazza dipinta come fosse un'immagine della Madonna. Sembra che la vita possa tornare normale, e che Rjndo possa tagliare i ponti con l'Italia, ma all'improvviso Ichina sembra perdere coscienza. E' ancora Brutas a indirizzare il ragazzo sulla via giusta, spiegandogli che Nero attraverso i quadri cattura le anime delle modelle. Per salvare Ichina, Rindo deve andare in Italia e recuperare il quadro, ma non sarà facile. Inoltre, i danni che verranno fatti alla tela ricadranno anche sul corpo reale della ragazza, e Nero rischia di essere bersaglio di attentati...
Brutas sa dove il clan si raduna, e accompagna Rindo a Roma, presso piazza San Pietro. Lì è giunto in precedenza anche Nero, il quale aveva trovato ad attenderlo tre sicari con la pistola oltre a due killer come Oscar e Jacobini, tutti pagati dalla mafia. E' stato in quell'occasione che Nero ha finalmente saputo chi gli stava dando la caccia e perché, ma appena il tempo di riaversi dallo sconcerto ed egli è stato capace di stendere cinque uomini con il suo solo pugno, benché tre fossero armati! Nero vuole risolvere il problema alla radice, e per questo si reca nella casa isolata in cui viene ricoverato suo fratello Caesar.
E' stato Caesar. E' stato lui la mente alla base del complotto contro la mafia siciliana, lui a far assassinare il proprio padre e a farsi ferire perché nessuno nutrisse dei dubbi su di lui e sulla sua legittima successione al titolo di Don. Nero intende fargliela pagare cara, e penetrato nel ricovero del fratello lo ritrae con la consueta abilità. Caesar vorrebbe approfittare dell'occasione per freddarlo con una pistola che teneva nascosta tra le lenzuola per prudenza, ma Nero mette tra sé e l'arma da fuoco il ritratto di Caesar. Il quale, se sparasse, ucciderebbe se stesso. Caesar, abbassando l'arma, pensa di cavarsela ma Nero dà fuoco al suo ritratto e diventa così il nuovo boss, con al seguito uno stuolo di picciotti pronti a qualunque cosa per lui.
Rindo e Brutas contro gli scagnozzi della mafia, in una serie di incontri/scontri che avvicinano i due alla residenza del nuovo boss il quale, indifferente a tutto, ha ripreso a dipingere il quadro che ritrae Ichina. I due fanno una strage, al termine della quale prosegue solo Rindo perché Brutas viene ferito alla spalla da un colpo di pistola. Ma il giovane Kenzaki ha raggiunto il suo obiettivo: scovare Nero.
Nero è molto irritato per l'intrusione, perché non ha completato il quadro e quindi non possiede ancora per intero l'anima di Ichina. Pertanto, userà prima la sua perfetta abilità pugilistica per sistemare Rindo e quindi terminerà l'opera. La spaventosa differenza di abilità tra i due è dovuta agli studi di Nero, che gli hanno permesso di conoscere alla perfezione l'anatomia umana e quindi di sfruttare alla perfezione le sue capacità. Il suo Cosa Nostra è ben altra cosa rispetto a quello di Dino, e permette a Nero di rientrare nello studio per finire il quadro. Ma... il dipinto sta piangendo! Possibile che Ichina si stia ribellando al suo destino? Nero stenta a crederci, e infine non lo accetta. Così, quando Rindo un attimo dopo si rialza e torna a dargli battaglia, il boss distrugge la lampada a petrolio usata nel suo studio e la tela inizia lentamente a bruciare. Ma il fuoco e la situazione di estremo pericolo per Ichina danno a Rindo un vigore insospettabile.
Non c'è più confronto, l'energia che Rindo è in grado di sprigionare è portentosa e gli consente di sferrare il Galactica Phantom, il pugno più potente realizzato da suo padre e contro il quale Nero nulla può fare. Nero viene scaraventato giù dalla scogliera fino in mare, ma ormai il suo studio è avvolto nelle fiamme e Rindo non potrebbe fare nulla per Ichina. Brutas, tuttavia, è entrato nella casa prima di lui salvando il dipinto dal fuoco, e quando Rindo vede l'immagine di Ichina è scomparsa da esso capisce che la ragazza è salva, e come lei probabilmente è salvo anche Caesar. E così è, infatti. Resta soltanto Nero in pericolo di vita, e Rindo lo salva d'istinto gettandosi in mare e ottenendo, come ricompensa, una nuova e sincera amicizia.