(pubblicato per la prima volta il 07-07-2004)
Caterine apre la porta della cella, cui l'aveva guidata Milen, ma non fa uscire Iori e Rindo nel corridoio, bensì dall'interno della stanza attraverso un passaggio segreto, sulla cui soglia la ragazza si ferma. I due giapponesi hanno una mappa per attraversare il sottosuolo ma, come in superficie, anche nei sotterranei c'è un tortuoso labirinto! A un certo punto del cammino, però, il percorso si allarga e i due incontrano per la terza volta l'Imperatore misterioso della Rosa Bianca, l'uomo che già due volte è apparso e scomparso all'improvviso davanti a Rindo. E l'Imperatore non perde tempo, attaccandoli con il Devil Proposal.
I tre Moschettieri scoprono la fuga dei giapponesi e trovano il passaggio segreto, nel quale si infilano all'inseguimento dei fuggitivi. I quali, dal canto loro, nemmeno unendo le forze riescono ad avere la meglio sul loro avversario Napoleon, l'Imperatore Bianco. Napoleon li sconfigge ma non li lascia in balia del nemico, portandoli al sicuro. Frattanto, mentre Caterine si interroga sullo strano comportamento dell'Imperatore Bianco, suo fratello maggiore, questi riceve la visita di Takeshi Kawai.
Takeshi è il maestro di pianoforte di Caterine, ma è fin troppo strano che un giapponese sia arrivato a palazzo Baroa in un momento simile per puro caso. L'Imperatore dell'Ovest non solo non si fida di lui, ma odia il Giappone d'Oro Juniores e i suoi membri. E lo stesso vale per Armida, uno dei tre Moschettieri, che affronta Takeshi faccia a faccia davanti alla principessa. Ma Kawai dimostra al francese, senza prenderlo a pugni, quanta differenza di forza ci sia tra loro due, e mette in ginocchio Armida con un solo dito.
Caterine vorrebbe che Takeshi aiutasse la sua famiglia, ma questi una volta venuto a conoscenza della situazione si rifiuta. Non gli interessa. Takeshi vuole solo raggiungere Rindo e Iori e riportarli indietro, e gli preme solo di farsi indicare la strada. Caterine guida anche lui al labirinto, all'interno del quale Takeshi si orienta col rumore del vento, muovendosi così molto più velocemente di chi lo precede. Olivier e Raphael, intanto, trovano uno sbocco all'esterno, e lo sbocco è proprio la botola sotto alla ghigliottina. Lì trovano i corpi svenuti di Rindo e Iori, e bloccano il giovane Kenzaki alla gogna. Che calano sul suo collo.
La ghigliottina è totalmente arrugginita, e la lama si ferma a metà strada. Il tempo passa, ma Takeshi non può soccorrere i due amici perché nel sottosuolo incontra Napoleon, con cui ingaggia un duello di terrificante intensità. Poco male, perché Iori si libera e salva Rindo dalla soldataglia francese, visto che i tre Moschettieri si sono allontanati. Ma Kenzaki e Shinatora li raggiungono per sfidarli.
Olivier teme Iori, e quando lo vede impugnare una rosa si spaventa ancora di più. Perché Iori stavolta non cede, e con la rosa taglia il vestito di Olivier svelando sotto di esso un seno procace. La donna si è vestita da uomo perché era il solo modo di entrare nel corpo di guardia dell'Imperatore, ma non ha potuto celare il suo essere donna a Iori, che soffre il contatto con il gentil sesso. Tuttavia, anche se a scoppio ritardato, ancora una volta il veleno della rosa immobilizza Iori, e Rindo si trova da solo a fronteggiare Armida e Baron.
Rindo è forte, ma due avversari sono troppi. E anche se egli mette in grave difficoltà Baron, il francese dispone tuttavia di una tecnica eccezionale, il Poing du Faucher. Ma Rindo ha la testa dura, e non è così facile staccarla dal collo.
I pugni di Baron e Rindo scavano una fossa tra di loro, ma le siepi del giardino impediscono ai contendenti di essere sbalzati via. Lo scontro decisivo si avvicina, ma un messaggero richiama Baron il quale abbandona la lotta all'improvviso, fuggendo via verso palazzo Baroa. Caterine sta molto male, e anche Rindo vuole sincerarsi delle sue condizioni perché le si è affezionato. Ma Raphael, suo fratello, vuole che nessuno tocchi Caterine, e a maggior ragione il giapponese. Rindo non si scompone, avvisa Raphael che andrà nel palazzo dell'Est e abbandona l'edificio.