(pubblicato per la prima volta il 09-10-2006)
Prince ha vinto dopo 52 intensi secondi del primo round per K.O, ma non ne è uscito illeso. Ma non c'è tempo, il quinto scontro incombe ed è quello tra Iori e Ulysses, i cui genitori si erano confrontati al Mondiale in un epico scontro. Il padre di Ulysses, anzi, umiliato da quella sconfitta era morto per il dispiacere. Ulysses sale sul ring con un piccolo cavallo realizzato con la carta, che mostra a Iori prima di gettarlo fuori dal quadrato sancendo, di fatto, l'inizio della contesa. Iori viene riempito di pugni, e la versione riveduta e corretta del Troia Crysis è ben più micidiale di quella del passato. E' come se migliaia di minuscoli soldati greci muniti di corazza e armati di spada conficcassero le loro lame nel corpo di Iori, che tuttavia a seguito del down si rialza.
Fine del primo round. Olivier, pensando che il problema possa essere il cavallo di carta, compone un cigno di carta e lo offre a Iori, che lo fissa sulla fronte legandoci sopra l'asciugamano del secondo. Per un attimo sembra cambiare tutto, perché Iori ritrova la difesa semidivina ed evita i pugni dell'avversario, ma è impossibile schivare tutti gli attacchi del Troia Crysis. Tuttavia, quando Ulysses colpisce il nipponico sulla fronte 'liberando' il cigno, l'animale di carta si moltiplica e neutralizza tutti i mini-soldati greci. Ora lo scontro è uno-contro-uno, e a questo punto non può che vincere Iori con il Raikô Myôô Ruten-ken. Intanto, Auru ha convinto Ryuji che il suo diario è nelle mani di Rindo, e che per riaverlo dovrà sconfiggere il giovane Kenzaki.
Olivier sta per salire sul ring e il suo avversario è Orpheus, geniale musico che ha raggiunto il livello di suo padre. Ma la ragazza francese non è tipo da arrendersi facilmente e così, subito il primo down, tenta il Poing à Vide, che però il greco neutralizza con relativa facilità. Orpheus adatta sul campo la teoria tolemaica, per cui la musica delle sfere celesti può risuonare nel vuoto dello spazio. Su questo principio si basa il Dead Symphony, il pugno che dà la vittoria a Orpheus. Olivier raggiunge in infermeria Baron e Goering, colpiti dalla maledizione di Horus, e l'acciaccato Iori. E in infermeria arriva Goebbels, che ha fatto analizzare il fenomeno dai medici tedeschi e ha ottenuto una risposta: la maledizione agisce a livello subliminale, nell'inconscio. Per questo, Goebbels prega in ginocchio francesi e giapponesi di aiutarlo.
Settimo e penultimo incontro, Horus contro Medusa. Horus non riesce ad affondare il suo destro, e anche la difesa soffre al cospetto dello sguardo pietrificante di Medusa, che lo immobilizza per poi attaccare con il Bladed Medusa. Ma l'occhio di Horus è talmente pieno di luce da diventare riflettente, scagliando su Medusa la sua stessa tecnica, e infine l'egiziano sferra il micidiale Pharao no Noroi, che maledice Medusa e lo mette K.O. dopo 46 secondi. Che la maledizione sia invincibile? Nero Giuliano sembra l'ultima risorsa. L'italiano tenta di imprigionare il maleficio in una delle sue tele, e per un attimo sembra riuscire a liberare Baron, in fin di vita, dalla sua sofferenza. Ma la matita che si spezza e il malore che coglie Nero sono due cose che riconducono a un unico significato: liberarsi del Pharao no Noroi non sarà così semplice.
L'ottavo sfidante greco, Apollon, avvisa Horus che sarà lui il suo avversario nei quarti di finale. In effetti l'ellenico pare vincere in un batter d'occhio, ma non considera che Armida non lotta per se stesso bensì per la salvezza di Baron. Armida mette in gioco la sua stessa vita e prova il difficilissimo Trois Poing à Vide, che distrugge tutte le corde del ring ma non fa nulla ad Apollon e anzi si rivolge contro colui che lo ha lanciato. Armida forse morirebbe dissanguato, ma Apollon apprezza il suo valore di combattente e ferma il deflusso del sangue. E hanno così termine gli ottavi di finale.
Ryu e Rindo si vedono per la prima volta, ma non possono certo battersi quando il quarto di finale di Kenzaki incombe. Rindo si batte contro Kerberos, sembra soccombere ma non cede. Inspiegabilmente non utilizza i pugni ereditati da suo padre, ma cerca di ottenere il successo con le tecniche di Ishimatsu. Ma il suo Hurricane Bolt ha un angolo morto, come lo aveva quello di Ishimatsu, e Rindo finisce al tappeto per la seconda volta.
Rindo si rialza al nove, e il gong lo salva. Ma nella seconda ripresa la musica resta la stessa, e Rindo subisce un nuovo down a pochi secondi dall'inizio. Però non cede, ha l'occhio sinistro ormai chiuso e sembra non avere più scelta, rinunciando a seguire le orme di suo padre. Rindo salta nuovamente, ma quando Kerberos crede di poterlo colpire facilmente Rindo va a segno con un nuovo pugno inventato al momento, e che unisce la tecnica di Ishimatsu alla potenza di Jun: il suo nome è Hurricane Magnum.
La morte aleggia intorno a Prince, sia Penny Lane che Iori Shinatora lo vedono chiaramente. Ma Prince vuole battersi, perché come suo padre vuole diventare il migliore del mondo a tutti i costi, anche se sa che il prezzo potrebbe essere la vita. Nello scontro con Minotauros, Prince ha riportato diverse lesioni interne, e Theseus non è certo avversario morbido. Inoltre, il Black Screw non va a bersaglio, perché il greco non fa una piega, e la foto di Black Shaft che l'americano tiene sul petto, sotto la maglietta, non costituisce di certo una difesa supplementare. L'Heart Break Cannon gli centra il cuore già lesionato, e Prince viene portato via in fin di vita.