(pubblicato per la prima volta il 02-02-2007)
Iori dà sostegno morale a Olivier, ma ora tocca a lui. Nel terzo incontro affronterà il subdolo Orpheus. Il greco si presenta sul ring con una lira, che sembra suonare per diletto prima del match. Ma non è così, perché egli abbandona lo strumento al suono del gong, e tuttavia l'eco delle note sprigionate rimane nelle orecchie di Iori, inibendolo e impedendogli di battersi. Il suono che il giapponese percepisce è in realtà la melodia del flauto che la madre, in gravi condizioni di salute, gli suonava quando egli si trovava ancora nell'utero. Per Iori sembra la fine, ma l'arbitro lo salva chiudendo la prima ripresa. Salvezza a tempo, però, perché il secondo round comincia sulla falsariga del primo finché Rindo non interrompe la melodia strimpellando a casaccio la lira che Orpheus aveva consegnato a una hostess e infine rompendo una delle corde. Scomparse le allucinazioni uditive si gioca ad armi pari, e il pugno di Iori è quello vincente.
I due giapponesi vogliono vedere all'opera Horus, colui che ha ridotto in fin di vita Baroa e Goering. E' infatti l'egiziano a misurarsi con Apollon e a scagliare subito su di lui il Pharao no Noroi. Il greco resta immobile e subisce il colpo, tuttavia il maleficio non lo intacca. La divinità greca del sole non teme nulla, nemmeno un maleficio, e la sua integrità morale impedisce che esso faccia presa sul suo fisico. Per un istante, anzi, sembra che egli respinga il pugno assassino contro Horus il quale, scampata la paura, torna all'attacco. Deve vincere, per recuperare e riportare in Egitto il manufatto che il suo popolo ritiene spetti di diritto al paese della sabbia: il Kaiser Knuckle.
Il God Dimension di Apollon è un pugno decisivo eppure Horus, facendo appello alle energie naturali del sole e della terra, si rimette in piedi ed è in perfetta forma. Visto che il suo attacco spirituale non ha avuto effetto, egli prova con una seconda tecnica, stavolta anche di contatto: il Delta Dead Foce, che riduce Apollon a una mummia. Tutto inutile, la pelle secca e invecchiata è solo uno strato superficiale che il sole della Grecia sbriciola in un attimo, e il God Dimension non fallisce una seconda volta. I quarti di finale sono terminati, e lo spirito di Horus torna alla Valle dei Templi di Abu Simbel da dove la voce del Re d'Egitto, portata dallo scirocco, lo ha guidato lungo tutto il suo cammino.
Rindo ha l'occhio sinistro mezzo chiuso, ma affronta ugualmente Theseus nella prima semifinale e tenta subito di sorprendere l'avversario con l'Hurricane Bolt. Ma non c'è gara, perché il greco ha rabbia e forza, e non vuole essere sconfitto come suo padre lo fu contro Jun Kenzaki. Lo scontro è di quelli davvero violenti, e infine Rindo si gioca il tutto per tutto nel momento decisivo, attaccando con il Galactica Magnum proprio mentre Theseus usa il suo Heart Break Cannon.
Rindo va al tappeto, e l'arbitro comincia a contare. Ma nel suo stato di incoscienza Rindo, spronato dallo spirito di Ishimatsu, trova la forza di rialzarsi al conteggio del 3. Finisce la prima ripresa, e nella seconda è Theseus a cedere, nella sorpresa generale, perché le sue ginocchia non lo sorreggono più. Il greco fatica, ma riesce ugualmente a infliggere due down a Rindo prima che l'incontro diventi una specie di scazzottata.
Theseus va al tappeto e si rialza al 6, ma quando l'arbitro sancisce il termine della seconda ripresa entrambi i pugili sembrano stremati. Theseus è rimasto sorpreso dall'evolversi delle cose, e non riesce più a prevalere. I pugili incrociano i guantoni mandandosi al tappeto a vicenda, e il greco è costretto a ricorrere di nuovo all'Heart Break Cannon, che stavolta sarebbe decisivo. Ma non lo è, perché con il suo potere speciale Apollon, come già suo padre aveva fatto con il padre di Rindo, cura il giapponese e gli concede una seconda chance.
Niente da fare, un nuovo colpo incrociato manda a terra sia Rindo che Theseus ma ambedue si rialzano all'8. Quand'ecco che Rindo inventa una nuova tecnica e scatena l'Hurricane Magnum, un pugno che unisce l'acrobazia appresa dal maestro Ishimatsu con la potenza della tecnica di suo padre Jun. La prima semifinale è dunque terminata, e Iori è già pronto a incrociare i guantoni con Apollon. Il quale però tarda, perché Ran Shadow gli impedisce l'accesso all'interno dello stadio.
Ran vuole scoprire il segreto di Apollon e procurargli almeno qualche danno per avvantaggiare i due giapponesi rimasti. Tenta addirittura il Raijin-ken e l'Ôtori-ken, ma Apollon li scansa sempre senza muoversi. E' merito del Sei Kyoku Kai, il misterioso potere che rende più potenti gli attacchi di Apollon e ne migliora le difese, e che di fatto consiste nella capacità di restituire al mittente i pugni lanciati. Apollon vince facilmente e sale sul ring, dove trova un avversario molto aggressivo e determinato. Iori tenta subito il Raikô Myôô Ruten-ken, la sua tecnica migliore, ma quando Apollon la respinge ne viene travolto. Il greco, tuttavia, subito dopo cade anch'egli al tappeto, risentendo a posteriori degli attacchi di Ran Shadow.