(pubblicato per la prima volta il 15-01-1990)
Mentre la fiaccola di Gemini si spegne, i tre Sacri Guerrieri d'Oro non riescono in alcun modo ad uscire dalla Quarta Casa, che si presenta loro come l'ingresso al Mondo dei Morti. Saga, Kamyu e Shura, però, non hanno tempo da perdere: per prendere la testa di Athena hanno solamente dodici ore, e l'unico modo per lasciare la Casa di Cancer è scoprire chi li sta rallentando. Individuato in Shaka di Virgo il creatore dell'illusione, Saga scaglia verso la Sesta Casa un colpo di grande potenza, cui poco dopo lo stesso Shaka risponde. In conseguenza dei due attacchi a distanza, i Cosmi di tutti e quattro i Sacri Guerrieri d'Oro scompaiono senza lasciare tracce. Shion, terrorizzato all'idea che i tre siano tutti morti, decide di verificare di persona l'accaduto, ma Dohko gli sbarra il passo, e un nuovo Sacro Guerriero è insieme a lui: si tratta di Shiryu.
Dohko non vuole che Shiryu partecipi alla battaglia ma, di fronte all'insistenza e alle motivazioni del suo allievo, alla fine cede. Contro Shion, tuttavia, ogni attacco pare vano, e nemmeno il Rozan Hyakuryû-ha del vecchio Dohko ha efficacia sull'ex Sacro Guerriero di Aries. Nel momento più delicato della battaglia, quando per Shiryu ed il suo maestro sembra non ci sia più nulla da fare, giunge a sorpresa l'armatura di Libra che, ancora più sorprendentemente, non si dispone sul corpo di Shiryu ma su quello di Dohko. La pelle del vecchio, infatti, si lacera e da essa al cielo di Atene si leva il corpo di un diciottenne che emana un Cosmo possente, lo stesso Dohko di 243 anni prima. La sua immobilità è ora spiegata: non soltanto la guardia al Sigillo di Athena ne era la causa, ma anche il potere divino Misopethàmenos che la dea gli aveva concesso, cioè la capacità di far battere il proprio cuore 100.000 volte all'anno (100.000 sono i battiti cardiaci giornalieri di un uomo normale) e di conquistare così l'eterna giovinezza. Il nuovo Dohko, ora all'altezza del suo avversario, ordina a Shiryu di fermare i Sacri Guerrieri d'Oro traditori, e Dragon si lancia all'inseguimento, nella rincorsa prima di lui iniziata da Mu. Mentre i Cosmi di Dohko e Shion esplodono contemporaneamente, il Sacro Guerriero di Aries varca la soglia della Quarta Casa, al cui interno ad attenderlo trova un gran numero di Specter.
Mu, immobilizzato da un potere sconosciuto, viene interrogato sulla scomparsa di Saga, Kamyu e Shura da Gigant di Cyclops che, di fronte all'ignoranza di Aries, lo colpisce ripetutamente. Un altro Specter, però, reclama l'onore della battaglia: è Myu di Papillon, uno dei guerrieri più forti tra le 108 Stelle Malefiche, lo stesso nemico che aveva paralizzato Mu con la telepatia. A lui Gigant lascia la lotta e, chiamati a raccolta gli altri Specter, si dirige verso la Casa di Leo. Mu si trova così di fronte al suo avversario, che si dimostra essere un mutante e che si trasforma da corpo gelatinoso a bruco prima di completare l'ultimo stadio della sua evoluzione, quello umano. Di volta in volta, Myu nella sua nuova forma acquisisce poteri sempre più grandi e mette sempre più in difficoltà il Sacro Guerriero di Aries, con il quale vuole confrontarsi per valutarne le capacità telepatiche, nelle quali si sente inarrivabile. Durante il combattimento, invece, è Mu a dimostrare poteri mentali superiori, ma Myu ha in serbo un'altra carta: le Fairy. Queste ultime sono farfalle portatrici di morte che egli manda contro il nemico, e che il Sacro Guerriero d'Oro evita per due volte soltanto ricorrendo al teletrasporto. Quando Myu lancia il suo colpo per la terza volta, però, Mu non è impreparato e, intrappolate le farfalle ed il loro padrone in una fitta ragnatela di cristallo, il Crystal Net, ottiene la vittoria.