(pubblicato per la prima volta il 15-01-1987)
Mentre a Tokyo Jabu ha la meglio su Ban di Lionet, in Siberia Hyoga, dopo aver perforato uno spesso strato di ghiaccio, s'immerge nell'acqua gelida per andare a trovare la madre, il cui corpo privo di vita riposa in una nave affondata nell'oceano. Risalito in superficie Hyoga trova ad aspettarlo Jakov, un bambino di cui egli è amico, e questi gli consegna una lettera giunta per lui dal Santuario di Atene. Dopo averla letta, Hyoga libera l'armatura di Cygnus dai ghiacci del Muro del Ghiacciaio Eterno e prende la strada di Tokyo, dove giunge appena in tempo per disputare il proprio incontro. Ma il giovane russo non è ritornato in Giappone per conquistare l'armatura d'oro, bensì per uccidere tutti gli altri cavalieri. Hyoga, seguendo il regolamento del torneo, si scontra con Ichi di Hydra e, dopo aver incassato senza troppi problemi gli attacchi che questi gli porta con i propri aculei velenosi, se ne sbarazza facilmente con il suo potente colpo, il Diamond Dust.
Il nuovo scontro vede impegnati Seiya di Pegasus e Shiryu di Dragon, che all'inizio della battaglia viene colpito da una terribile notizia; il maestro che per cinque anni lo ha addestrato alle tecniche di combattimento si trova ora in fin di vita, almeno a quanto dice la giovane Shunrei, che di lui si prende cura. Per questo motivo, il Sacro Guerriero di Dragon cerca di abbreviare i tempi e scaglia due volte il suo Rozan Shoryû-ha contro Seiya, che comunque si rialza sempre pronto a dare battaglia. Il potere d'attacco di Shiryu è grande, ma ancora di più lo è quello di difesa: centinaia di anni trascorsi sotto le acque di una cascata hanno infatti reso l'armatura di Dragon quasi inattaccabile, e lo scudo, in particolare, può proteggere da qualunque colpo. Shiryu sembra quindi avere la vittoria in pugno ma Seiya, pensando alla leggenda della lancia che perfora ogni cosa e dello scudo che difende da ogni cosa, riesce a mandare in frantumi sia lo scudo che il pugno del suo avversario: come avrà fatto?
Nel replay mostrato su un enorme teleschermo si vede che Seiya si lancia a corpo morto contro lo Scudo di Dragon, colpendolo in pieno con il capo; Shiryu cerca di colpirlo, ma non trova il bersaglio, dal momento che il Sacro Guerriero di Pegasus, dopo l'urto, è caduto a terra. Il pugno di Shiryu prosegue la sua traiettoria e così, fatalmente, incontra lo scudo, che si distrugge insieme al suo destro. I due Sacri Guerrieri, spogliatisi delle rispettive armature ormai inservibili, proseguono la battaglia nonostante il grande rischio che corrono. Seiya è il primo ad attaccare e ad andare a segno, colpendo l'esterrefatto Dragon, e quando questi tenta di reagire Pegasus gli rivela di aver scoperto il suo punto debole, il cuore, che rimane scoperto durante l'attacco. Shiryu attacca comunque, ma il Pegasus Ryûsei-ken lo scaraventa fuori dal ring e gli procura un principio d'infarto, facendogli fermare il battito cardiaco. Shunrei prega Seiya di salvare il suo avversario da morte certa, perché solo lui è in grado di farlo, colpendo nuovamente il cuore del cavaliere con un colpo ugualmente potente. Il giovane, seppur gravemente ferito, acconsente. Con l'aiuto di Shun di Andromeda, Seiya riesce nell'impresa e Hyoga comincia ad avere dei dubbi: davvero questi Sacri Guerrieri combattono solo per fini personali, come dal Santuario gli era stato detto?
Il quinto scontro si svolge tra Shun di Andromeda e Jabu di Unicorn, e vede il primo nettamente in vantaggio. La catena di cui Shun fa uso, infatti, sembra garantirgli una difesa impenetrabile ed una grande forza d'urto. Nel frattempo Shiryu raggiunge Seiya in ospedale e, dopo averlo ringraziato, lo informa di un suo sospetto: il decimo cavaliere è loro nemico e osserva le battaglie nascosto nell'ombra; in questo caso la Nebula Chain è l'arma migliore per rivelarlo. I due raggiungono il prima possibile il Colosseo, appena in tempo per vedere la Nebula Chain muoversi autonomamente e formare una parola: AXIA, cioè cosa preziosa. Jabu cerca di approfittare della disattenzione del suo avversario, ma la tensione magnetica della catena lo mette al tappeto, e la catena stessa ricomincia a muoversi in direzione dell'armatura d'oro. L'armatura è la cosa preziosa in pericolo e, come per confermarlo, lo scrigno d'oro si apre: da esso si erge una figura, quella del Sacro Guerriero di Phoenix, il decimo ed ultimo Sacro Guerriero di Bronzo.