(pubblicato per la prima volta il 15-04-1991)
I cinque Sacri Guerrieri di Bronzo vengono rivestiti di altrettante armature d'oro (Sagittarius per Seiya, Libra per Shiryu, Aquarius per Hyoga, Virgo per Shun, Leo per Ikki), e si preparano a riprendere la lotta più che mai motivati. A Capo Sounion, nel frattempo, Poseidon ha temporaneamente preso possesso del corpo di Julian Solo, grazie al quale ha operato il miracolo, e per bocca di questi svela a Sorrento il mistero che circonda l'eclissi di luna; pochi istanti soltanto, però, e l'anima dell'Imperatore dei Mari abbandona il giovane, che ritorna ad essere il tranquillo Julian Solo. Intanto Thanatos si fa beffe di Poseidon che, dopo essere stato sconfitto da Athena, fa di tutto per aiutarla, ed annuncia ai Sacri Guerrieri che le armature d'oro non li salveranno, mantenendo la sua promessa; un solo colpo e le pur resistenti corazze finiscono in briciole.
Thanatos recupera l'armatura di Athena con l'intenzione di distruggerla, non avendo più ostacolo alcuno sul suo cammino. La dea, intanto, infonde coraggio a Seiya e gli chiede di bruciare il suo Cosmo molto più di quanto mai avesse fatto fino a quel momento, ricordandogli che la Speranza non deve mai spegnersi. Vincere la battaglia, infatti, vuol dire anche ritornare fra le persone care, e il Sacro Guerriero di Pegasus viene punto sul vivo, tanta è la sua ansia di rivedere la sorella scomparsa 13 anni prima. Egli si rialza ancora una volta, e il suo Cosmo è possente al punto da bruciare i resti dell'armatura di bronzo che ancora si trovano sul suo corpo. Dalle bronzee ceneri nasce una nuova, rilucentissima armatura di origine sconosciuta a tutti i presenti; soltanto Hypnos, giunto sul posto dopo aver sentito innalzarsi il Cosmo di Seiya, riconosce l'Armatura Divina che questi indossa, la super corazza che supera in forza qualsiasi armatura. Thanatos, nonostante gli avvertimenti del fratello, continua a sottovalutare Seiya e viene da questi sconfitto con sorprendente facilità. Hypnos si pone come secondo avversario, ma il Sacro Guerriero di Athena non è interessato a lui e, colpitolo, lo oltrepassa dirigendosi al Tempio di Hades. Ikki blocca il dio del Sonno al momento opportuno consentendo la fuga all'amico, ma senza Armatura Divina (che può rinascere solo se è anche cosparsa di sangue divino) non è in grado di tenere testa all'avversario. In suo soccorso, tuttavia, giunge Shun, che è riuscito a risvegliare il suo Cosmo e ad acquisire l'Armatura Divina di Andromeda.
Seiya è finalmente entrato nel Tempio di Hades, dove tenta invano di infrangere la Giara Sacra, ormai divenuta totalmente rossa, e Ikki corre verso di lui per aiutarlo. Shun, nel frattempo, impegna duramente Hypnos che però è meno sprovveduto di Thanatos e, utilizzando la propria tecnica segreta Eternal Drowsiness, addormenta il suo antagonista. Il dio del Sonno teme per l'incolumità di Hades e vorrebbe al più presto porre fine allo scontro ma Hyoga e Shiryu, risvegliando il proprio potere divino, glielo impediscono. L'Eternal Drowsiness si abbatte anche su Cygnus e Dragon ma entrambi, avendo già visto il colpo quando Hypnos l'ha lanciato su Shun, evitano l'attacco e reagiscono congiungendo il Diamond Dust e il Rozan Shoryû-ha. Ikki, intanto, si bagna del sangue di Athena che impregna la Giara Sacra e consegue l'Armatura Divina di Phoenix, tentando insieme a Seiya si distruggere l'anfora.
Ogni colpo portato da Ikki e Seiya si rivela inefficace ma, distolto lo sguardo dalla Giara Sacra, il Sacro Guerriero di Phoenix nota un'altra costruzione all'interno del Tempio di Hades. Un mausoleo si erge poco distante da loro: che sia il luogo in cui Hades fa riposare il suo vero corpo? I due Sacri Guerrieri raggiungono dunque il Mausoleo di Hades e, spalancatane l'entrata, si ritrovano di fronte ad un sarcofago, nel quale presumibilmente riposa Hades. Prima ancora che i Sacri Guerrieri di Bronzo lo comincino ad esaminare, però, il sarcofago si spalanca e, dall'interno di esso, esce il corpo di Hades rivestito da una brillante armatura.
Hades estrae una lunga spada e si appresta a tagliare a metà la Giara Sacra, ma prima Ikki e poi Seiya glielo impediscono venendo colpiti duramente. Prima che il dio infierisca su di loro, comunque, Shun, Shiryu e Hyoga entrano nel tempio e lanciano un attacco simultaneo che inibisce momentaneamente Hades, il quale rimane immobile. I cinque approfittano della situazione e sferrano un attacco congiunto, grazie al quale feriscono il loro nemico e ne distruggono parte dell'armatura, ma Hades reagisce e li scaraventa a terra. Il solo Seiya si risolleva ancora una volta, sollevando un terribile dubbio nel Sovrano degli Inferi: che si tratti dello stesso cavaliere che lo ferì nell'epoca dei miti? Anche lui si chiamava Pegasus ed anche lui aveva uno spirito incrollabile. Hades lo raggiunge con il taglio della propria spada e cerca di dargli il colpo di grazia, ma quando cala nuovamente la sua arma non riesce a ferire il Sacro Guerriero di Bronzo, protetto da una misteriosa forza. Tutti i Sacri Guerrieri di Bronzo vengono circondati da un'aura e si allontanano sotto gli occhi stupefatti di Hades, convinto ormai che Athena fosse morta. Soltanto la dea, infatti, può avere aiutato i suoi Sacri Guerrieri, ed Athena, distrutta la giara in cui era rinchiusa, manifesta la propria vitalità indossando la sua sacra armatura. La battaglia contro Hades, però, la vede in grande difficoltà per cui Seiya, al fine di aiutarla, si sbarazza dell'aura che lo circondava e colpisce il dio degli Inferi, venendo fatalmente trapassato dalla sua spada. Per Seiya non c'è più nulla da fare ma i suoi compagni, distrutte le proprie aure, lo vendicano unendo i propri Cosmi a quello di Athena nell'attacco decisivo. Hades è infine sconfitto, e Saori invita i superstiti a tornare al mondo della luce; sulla terra, infatti, il sole sta tornando a risplendere.