(dall'episodio precedente)
UGARIT, SIRIA
Glies scuote il capo, sconsolato, poi chiude gli occhi.
GLIES (pensa) - Il messaggio di Tegmen mi ha reso inquieto, ma devo mantenere la calma... (pausa. Riprende deciso) Non farti ingannare dai cinque sensi, Glies, altra via devi percorrere per trovare degli scritti divini!
La camera spazia sulla zona, mostrandoci sullo sfondo gli occhi chiusi di Glies come se il Sacro Guerriero di Aquarius si stesse guardando intorno. Poi gli occhi sullo sfondo si spalancano. Ora ad essere inquadrato è Glies, con gli occhi aperti e come travolto da una notizia positiva. La camera si sposta su una grossa pietra quadrata, posta sopra a un cumulo, dove leggiamo con chiarezza due lettere:
EL.
GLIES (parla a se stesso) - 'EL' è il signore di questi luoghi o forse lo stesso Zeus...
Glies si avvicina alla pietra e osserva. Il cumulo è compatto e non sembra esserci niente di particolare.
GLIES (pensa) - Non farti ingannare dai sensi...
Ancora una volta vediamo gli occhi chiusi di Glies che cercano, e che infine trovano qualcosa che sembra più luminoso del resto. Consideriamo che è giorno e che ci troviamo in una zona desertica, in cui il sole è forte. Glies sposta la pietra con la scritta EL e inizia a far scorrere il dito sulle pietre sotto. Sono delle lastre di pietra e il dito scorre su delle scritte. Glies apre gli occhi ma non guarda le pietre su cui fa scorrere le dita. Glies sembra recitare ma lo fa a bassa voce e non si sente bene cosa dice.
GLIES (a mezza voce) - 'Nell'era mitologica Athena l'ha sempre sconfitto ma ogni volta è tornato a combatterla sempre più subdolo e brutale, trucidando donne e bambini senza pietà'
Si sente una risata fastidiosa, forte e sguaiata, e Glies si volta di scatto. Moloch è seduto su una roccia e lo guarda dall'alto in basso, curioso e divertito.
MOLOCH (ghighando) - Guarda guarda, un soldatino d'oro che viene a trovarmi a casa mia...
BAYON, CAMBOGIA
Adafer arresta la sua corsa a poca distanza dal complesso di templi. Dalla posizione in cui si trova solo un piccolo lago lo separa dall'ingresso. Le ginocchia gli cedono e Adafer si appoggia al suolo sulle mani, sconfortato. La camera lo inquadra da davanti, mostrando il suo volto triste e preoccupato insieme.
ADAFER (parla a se stesso) - Tegmen è morto e il Santuario sta per affrontare una crisi... cosa devo fare? Obbedire agli ordini o tornare indietro? (fa una pausa) Obbedirò...
UGARIT, SIRIA
GLIES (diffidente) - A casa tua? Che cosa vorresti dire?
MOLOCH - Che in questi luoghi, quando ero in vita, sono stato rispettato e temuto, e... (fa una pausa teatrale mentre la camera va in primo piano) Adorato come un dio...
GLIES (prudente) - Certo non si direbbe dal tuo aspetto, ma ho imparato a non giudicare le cose dagli occhi...
MOLOCH (crudele) - Sei stato uno sciocco a lasciare il Santuario, per due motivi: il primo è che così sguarnito sarà una nostra facile preda, e il secondo... (fa una pausa teatrale, la camera stringe in primo piano sui suoi occhi) ...è che non te ne andrai vivo da qui!
La camera allarga, e dall'
Ancilia di Moloch si diffonde una luce azzurra simile a un fuoco fatuo. Glies arretra e salta sulle rovine, salendo sopra quella che un tempo era stata una porta. Il fuoco fatuo si allarga sotto di lui come se seguisse un percorso, come se fosse in cerca di qualcosa.
GLIES (pensa) - E' a caccia di una preda, è chiaro...
MOLOCH (sprezzante) - Ora non puoi più muoverti né scendere a terra, hai già perso...
La camera inquadra le rovine di Ugarit dall'alto, e vediamo che la fiamma azzurra ha formato una sorta di spirale concentrica che partendo da Moloch disegna un grande cerchio intorno a lui. Copre l'intera area archeologica, e da qui possiamo notare anche che il Berserker è esattamente al centro di questa zona.
MOLOCH (invasato) - Le fiamme si alzeranno e ti divoreranno e tu non potrai farci niente! Inizia così il
Ritual Sacrifice, l'offerta alla divinità famelica che dimora in questi luoghi fin dall'antichità! (pausa. Si passa la lingua sulle labbra) Peccato che tu non mi abbia portato dei bambini...
GLIES (fa una smorfia di disgusto) - Bambini?
Scorrono immagini che descrivono ciò di cui Moloch sta parlando.
MOLOCH (lentamente) - Il fuoco mi ha sempre affascinato e ho imparato a padroneggiarlo fin da piccolo... (lunga pausa) Crescendo, però, i roghi non mi hanno più appagato fino a quando non ho conosciuto le fiamme dello spirito... (pausa) E' stato allora che ho iniziato a saziarmi delle anime, finché le persone non hanno preso a rivolgersi a me come a un dio e portandomi dei bambini per placare la mia fame...
GLIES (orripilato) - Ma tutto questo è... è mostruoso!
MOLOCH (seccato) - Dì pure quello che vuoi, ma sono stati gli uomini a portarmi i loro figli! E guarda, guarda quanto voi uomini mi avete reso potente!
Il
Cosmo di Moloch brucia e la camera va sulle fiamme. Divorano tutto ciò che è vivo e che finisce nelle loro fauci: erba, fiori, piccoli insetti, alzandosi e tremolando alla luce del sole come se fossero pronte ad attaccare. Poi si avventano su Glies, e prima che avvenga l'impatto la camera stacca.
BAYON, CAMBOGIA
Adafer guarda la torre che ha dinanzi, e che riconosciamo essere quella in cui sono rinchiuse le anime degli
Spettri.
ADAFER (pensa) - Questo luogo odore di morte e di malvagità, non a caso è qui che si dice giaccia il sovrano degli Inferi...
La luce del giorno va attenuandosi e possiamo vedere che la torre è permeata da un'energia violacea persistente e per nulla invitante. Sembra quasi che la costruzione respiri ed emetta fumi viola. Adafer cammina lentamente, avvicinandosi ad essa. Procede lento ma sicuro, non sta esitando né prendendo tempo.
ADAFER (secco) - Pensate di nascondervi ancora a lungo, vigliacchi? Fatevi sotto!
Dalle rovine vediamo allungarsi solo due ombre, sagome di persone di cui non distinguiamo i contorni.
GIUDECCA, MONDO DEI MORTI
Due persone sono inginocchiate sul pavimento, ed entrambe hanno il volto contorto dalla rabbia. Sono Phobos e Deimos, i figli di Ares. Deimos guarda il pavimento, mentre Phobos sembra controllarsi più di lui e alza lo sguardo verso il genitore. Ares dà le spalle a entrambi
DEIMOS (impetuoso) - Padre, ma perché...
ARES (voltando la testa. Il tono è gelido) - Vi ho impartito degli ordini, mi aspetto assoluta obbedienza senza domande!
Phobos si rimette in piedi, facendo un inchino con la testa e voltandosi verso l'uscita dal palazzo. Deimos lo guarda, poi guarda Ares e ancora il fratello. Infine si alza e se ne va, senza inchino, e raggiunge Phobos quando questi è già sulla scalinata. La camera li inquadra di spalle.
DEIMOS (furioso) - Niente? Non hai detto niente? Sei senza spina dorsale, fratello!
PHOBOS (disgustato) - E tu non sai stare al tuo posto, fratello... (fa una pausa e volta il capo verso Deimos) Ignoro le motivazioni di nostro padre, ma se davvero la vittoria è vicina sarò solo felice di non dover sacrificare nessuno dei miei uomini...
Deimos guarda Phobos, stizzito, e sembra trattenere un altro commento. Poi sale verso il cielo come una meteora, e Phobos lo guarda allontanarsi.
PHOBOS (pensa) - Parli senza ragionare e conosci solo la forza bruta, fratello... per questo sarò io a prendermi la parte migliore, quando il Santuario verrà raso al suolo!
PAUSA MEZZO EPISODIO
SANTUARIO, STANZE DEL SACERDOTE
Elgen giunge dinanzi alle porte della sala, che trova spalancate.
ZUBEN (dall'interno) - Vieni avanti, fratello...
Elgen entra e nel suo volto leggiamo una grande sorpresa. La camera allarga e ci mostra Zuben, privo dell'elmo e della palandrana da Sacerdote e vestito da guerriero (ma senza armatura).
ELGEN (con un filo di voce) - Fratello, ma cosa...
ZUBEN (sorride) - E' quello che volevo sentirti dire, Elgen... (piccola pausa. Guarda il gemello negli occhi) Volevo che mi chiamassi fratello un'ultima volta, perché temo che questo sarà il nostro ultimo incontro...
Elgen è visibilmente spaventato e vorrebbe dire qualcosa, ma Zuben pone il palmo sinistro davanti a lui invitandolo ad aspettare.
ZUBEN (serio) - E devo chiederti una cosa molto, ma molto importante...
UGARIT, SIRIA
La belva azzurra si avventa su Glies, che viene circondato di un bagliore dorato (non è solo Cosmo, anche il suo corpo sembra dorato) e scompare di colpo. Le fiamme di Moloch sgretolano la pietra e si guardano intorno in cerca della loro preda. Lo stesso fa il
Berserker, sorpreso senza essere preoccupato. Anzi, più che stupito pare quasi ammirato. Glies riappare su un altro cumulo di pietre un po' più lontano.
MOLOCH (serio, cammina in avanti un po' barcollante) - Hai paura di me e delle mie fiamme azzurre, altrimenti mi avresti attaccato... sei un sacrificio davvero interessante, come diavolo hai fatto a sfuggirmi?
GLIES (serio, aggrotta le sopracciglia) - Scoprilo da solo, se ci riesci...
MOLOCH (alzando il tono) - E va bene, vediamo se riesci ad evitarlo una seconda volta!
Moloch alza le braccia e un'orda di fiamme affamate va alla ricerca di Glies per nutrirsi di lui. La scena ora diventa veloce e si sposta di continuo, mentre la camera si alza un po' e ci mostra il labirinto formato dalle rovine di Ugarit. Vediamo come delle scintille dorate che si muovono saettando in mezzo a un mare più lento di energia azzurrognola, il tutto con spostamenti continui. A un certo punto la luce si ferma e cambia direzione, non più allontanandosi dalla fiamme azzurre ma buttandosi in mezzo ad esse in direzione di Moloch. Vediamo il volto sorpreso di Moloch quando Glies si para dinanzi a lui, ancora circondato di luce, e lo colpisce con il pugno destro scaraventandolo verso il cielo. Moloch ricade a qualche metro di distanza, scavando un solco nella pietra.
MOLOCH (a terra, con un po' di sangue che cola dal labbro) - Peccato per te che non sia stato sufficiente, proprio come immaginavo... (rialzandosi) Io ho... ho vinto!
Glies fa una smorfia, come a dare ragione al suo avversario.
GLIES (sulla difensiva) - Strano, considerando che non sei ancora riuscito a sfiorarmi...
MOLOCH (pulendosi la bocca) - Oh, in compenso ho scoperto il tuo segreto... (piccola pausa. Addita Glies) Tu riesci a mutarti in energia!
BAYON, CAMBOGIA
Alla sinistra di Adafer si fa avanti un uomo di grossa corporatura, la barba ispida che inizia a sbiancare e l'aria saggia. Indossa un'armatura semplice, non la corazza di una costellazione. Alla destra invece appare un ragazzo dell'età di Adafer, dall'aria vagamente malvagia e incollerita. Il
Sacro Guerriero di Leo spalanca gli occhi.
ADAFER (senza fiato) - Non... non è possibile, voi siete...
ZOSMA (severo) - Sai dove ti trovi, Adafer? Sai che stai violando un luogo sacro?
MIREI (sputando) - Eh già, questa è una buona scusa per ammazzarti!
ADAFER (sconcertato) - Voi siete morti, quindi questa non può essere che opera di...
I due attaccano urlando. Il vecchio avanza frontalmente, le mani colme di energia cosmica, e blocca Adafer nella posizione dei Mille Giorni. Mirei, invece, salta alle spalle del Sacro Guerriero e lo colpisce con un calcio alla base del collo che fa volare via l'elmo di Leo. Adafer fa una smorfia mentre Mirei lo guarda divertito.
ADAFER (pensa) - Se non mi fossi mosso all'ultimo momento mi avrebbe rotto l'osso del collo, eppure...
Mirei lo addita, guardandolo e parlando con tono accusatorio.
MIREI (gridando) - Hai avuto la tua occasione alla luce del sole e la tua armatura da Sacro Guerriero... (pausa) Ora tocca a te, Adafer! Prendendo la tua vita avrò anch'io la mia occasione!
ZOSMA (annuendo, severo. Guarda Adafer negli occhi) - Questo è ciò che sarebbe dovuto accadere...
FLASHBACK
E' notte, nel folto della giungla. Poco lontano si vede il complesso di templi di Bayon. Adafer è un ragazzo sui tredici anni ed è solo. Si guarda intorno, preoccupato.
ADAFER (grida) - Mirei! Maestro! Dove siete? Rispondetemi!
Sentiamo il rumore di qualcosa che striscia, ma si sta allontanando. Adafer segue il rumore e scostando l'erba alta trova il corpo di Zosma con l'evidente segno di un morso. Il vecchio ha gli occhi sbarrati e sembra paralizzato dal terrore e dal dolore insieme. Adafer si volta di scatto e dietro di lui, a qualche metro di distanza, c'è Mirei. Ha gli occhi colmi di una luce malevola e intorno a lui danzano quattro cobra.
ADAFER (urla, incredulo) -Ma che cosa stai facendo, Mirei?!
MIREI (freddo) - Ora che ho scoperto quale tesoro custodiva il maestro non ci rinuncerò nemmeno per un attimo... (piccola pausa) L'armatura d'oro, che incomparabile bellezza...
FINE FLASHBACK
ADAFER (sorride amaro) - Mh! Che patetica sceneggiata...
Adafer si libera della presa di Zosma con uno strattone e lo scaglia a terra dietro di lui. Poi evita un altro calcio di Mirei e lo colpisce con il piede destro, facendolo rovinare al suolo.
ADAFER (deluso) - Hai attinto ai miei ricordi per indebolirmi, ma hai fallito perché sei tu ad essere debole...
MIREI (sorpreso) - Che cosa?
ADAFER (nostalgico) - Mirei è morto da vigliacco e da assassino, ma è stato mio amico e compagno per tanti anni... (pausa) Il mio maestro e io sapevamo quale ambizione si covava nel suo animo, ma gli volevano bene e credevamo che infine si sarebbe redento, e così è accaduto...
FLASHBACK
La camera ci mostra il viso di Mirei, rasserenato, mentre guarda Adafer. Le sue labbra dicono un "grazie" che non riesce a pronunciare, e una lacrima scende solitaria quando i suoi occhi si spengono. Sorride, mentre Adafer piange.
FINE FLASHBACK
Zosma si rialza, visibilmente contrariato, e quando il Cosmo di Adafer inizia ad ardere da Zosma e da Mirei cadono come dei cristalli scuri che rivelano la loro vera identità. Sono lo Spettro di Dinichtys e lo Spettro di Mirror.
LACAN (balbetta. E' lo Spettro di Mirror) - Il mio... il mio
Double Eyes...
KARYO (scortese) - Lascia perdere, Lacan, ora ci penso io a lui...
Hanging Jaws!!
Karyo saetta in avanti e l'effetto ottico è quello di un grosso essere che si allunga come il Dinichtys. Scivola intorno al pugno destro di Adafer, che cerca di colpirlo, e gli si avvinghia intorno alzando la mano destra sopra di lui. Ora che si è fermato vediamo che con braccio sinistro e gambe cinge il Sacro Guerriero.
KARYO - E' stato facile...
ADAFER (senza voltarsi) -Mh! Ne sei sicuro?
Il
Cosmo del Sacro Guerriero si incendia e Karyo viene sbalzato via, urlante e con l'armatura in pezzi. Poi ricade lontano, morto.
LACAN (intimorito) - Ah... ma come...
Lo Spettro sembra incerto sul da farsi, quando dei serpenti di
Cosmo lo cingono e lo mordono. Tra le urla, il colorito di Lacan diventa rapidamente bluastro mentre il veleno viene iniettato nel suo corpo, quindi il corpo morto si abbatte al suolo con un tonfo.
ADAFER (a mezza voce) - Un altro incantatore di serpenti, come Mirei...
NAGA (uscendo allo scoperto) - Ma allora non hai capito proprio niente... non sono un incantatore, semmai sono il Re dei Serpenti!
La camera allarga mostrandoci i due contendenti in campo largo. Adafer e Naga bruciano il
Cosmo e dietro di essi compaiono le sagome dei loro simboli. La camera chiude.
Shin