(dall'episodio precedente)
La camera inquadra l'esterno, e vediamo che il Cosmo dorato non è calato d'intensità. Poi ci porta
all'interno delle Stanze del Gran Sacerdote, e ci mostra i Sacri Guerrieri d'Oro seriamente concentrati, gli occhi chiusi e il
Cosmo scintillante a circondarli. Vengono tutti, uno alla volta, inquadrati in primo piano.
Nell'ordine, Shion, Dohko, Chiron,
Jabba, Apa,
Algieba, Deucalion e
Spica.
All'improvviso, intorno a Chiron si forma una colonna di luce dorata, che brilla per un attimo e poi scompare di colpo, come se non fosse mai esistita. A quel punto, tutti i Sacri Guerrieri
d'Oro aprono gli occhi insieme, come se si fossero messi d'accordo.
APA (seccato) - Non capisco che cosa sia accaduto...
JABBA (calmo) - Non capisci, fratello? Eppure è tutto così chiaro...
SPICA (serafico) - I nostri cuori non sono uniti, è evidente...
ALGIEBA - Ma chi...?
Il Sacro Guerriero di Leo si guarda intorno, frettoloso.
DOHKO (severo) - Solo tu puoi spiegarci il motivo, la ragione per la quale non sei dalla nostra parte... (piccola pausa. Dohko tende un indice accusatore) Spiegati, Deucalion di Aquarius!
Deucalion avanza di un passo e stringe il pugno, tenendo testa allo sguardo di Dohko.
DEUCALION (astioso) - Perché dovrebbe essere Chiron a guidarci? Perché dovrebbe essere lui, il nuovo
Gran Sacerdote?
SHION (calmo) - Siamo stati noi a sceglierlo, Deucalion, e sono più che mai convinto che si tratti di una scelta giusta... è l'unico in grado di guidarci, ora che il Gran Sacerdote è morto, e sono certo che anche
Dabhi sarebbe d'accordo con noi!
DEUCALION (alzando la voce) - Già, ma Dabhi è morto, e il suo parere ormai non conta nulla!
APA (tra i denti) - Non osare mai più parlare in questo modo!
DEUCALION (puntando il dito) - Chiron di Sagittarius, io ho il tuo stesso diritto di diventare
Gran Sacerdote, non puoi negarlo! Non è stata Athena a sceglierti, e come posso essere certo che tu sia il più valente tra tutti i Sacri Guerrieri? C'è soltanto un modo, e tu lo sai...
ALGIEBA (sconcertato) - Non starai parlando sul serio...
Deucalion, in tutta risposta, gli rivolge uno sguardo gelido.
DEUCALION - E allora, Chiron? Sei pronto a sfidarmi?
Deucalion si libera del mantello, e si mette in posizione di lotta. Chiron, in tutta risposta, gli volta le spalle.
CHIRON - Non ha senso combattere tra di noi, Deucalion... soprattutto
adesso, nel momento di maggior pericolo!
DEUCALION - Come preferisci, allora...
Deucalion, anche se il suo avversario è di spalle, carica il pugno destro di energia cosmica.
APA (indignato) - Quello che stai facendo è assurdo, Sacro Guerriero, e non posso permetterti di andare oltre!
Apa si sposta dalla sua posizione e si mette tra Deucalion e Chiron, iniziando a bruciare anche lui il suo Cosmo. Jabba, che gli è a fianco, gli posa la mano sinistra sopra il pugno e scuote la testa.
JABBA (sussurrando) - Apa, lascia che ci pensi io...
APA - Ma fratello...
Il Sacro Guerriero di Pisces guarda negli occhi il suo fratello e compagno d'armi, e a quel punto fa un passo indietro.
JABBA - Voi tutti, fatevi da parte! Anche se tra di noi c'è un traditore, non violeremo le regole del Santuario attaccandolo insieme!
Jabba fa un passo in avanti e fissa uno sguardo adirato su Deucalion, che ribatte con un'espressione divertita. Gli altri Sacri Guerrieri, dopo aver esitato un attimo, si tirano indietro lasciando i due contendenti, in pratica, soli sul tappeto rosso. Gli unici a non spostarsi subito sono Chiron e Algieba; il primo resta dietro a Jabba, dandogli sempre le spalle, mentre il secondo stringe il pugno e serra i denti, smanioso di battersi anche lui. Poi Algieba sembra convincersi ed arretra.
DEUCALION (seccato) - Jabba di Scorpio, non sei tu il mio avversario...
JABBA - Taci, traditore! Chiunque intenda muovere attacco al Gran Sacerdote, come ad un altro dei miei compagni, è mio avversario!
I due bruciano il Cosmo al massimo, e dopo averci mostrato i loro primi piani la camera allarga, permettendoci di vedere tutti i Sacri Guerrieri presenti.
SHION (teso) - Deucalion! Jabba! Fermatevi, è una lotta inutile!
SPICA (ha gli occhi chiusi, e sembra tranquillo) - Non lo faranno...
Shion guarda anche gli altri, e sembrano tutti rassegnati all'evidenza. Anche lui si mette tranquillo e osserva.
SHION (pensa. E' rammaricato) - Un altro Sacro Guerriero morirà, e prima ancora che sia iniziata la vera battaglia contro Hades!
La camera va sui due contendenti, ancora in primo piano. Poi allarga su Deucalion, che scatta in avanti.
DEUCALION - Watery Darts!! (Proiettili d'Acqua)
Dalle dita della mano destra di Deucalion partono cinque sottili scie azzurre, che si dirigono verso Jabba. Questi le evita, e vediamo che i getti vanno a colpire le colonne (uno), il soffitto (uno) e i tendaggi dietro il seggio del Gran Sacerdote (due), lasciando in ogni caso dei fori circolari netti. Il quinto proiettile, diretto contro Chiron, viene da questi respinto con un semplice schiaffo. Deucalion fa una smorfia, ma continua ad attaccare con un urlo di battaglia, lanciando proiettili a ripetizione, che alla fine formano una raggiera simile a quella del Lightning Plasma. Jabba sta per essere raggiunto, e stavolta non potrà scansarsi.
DEUCALION (trionfante) - Ed ora tocca a te, Chiron!
CHIRON (tranquillo) - Non stai cantando vittoria troppo presto?
Jabba scuote il suo mantello, e una ventata di sabbia si para davanti a lui, tanto che riusciamo solo a distinguerne la sagoma dietro i granelli. Gran parte dell'acqua si infrange completamente contro la sabbia, solidificandola e facendola cadere sul pavimento, e non è molta quella che va a colpire l'armatura e il mantello di Jabba. Sull'armatura non si forma neppure un graffio, e anzi luccica come nuova, mentre il mantello si riempie di piccoli forellini, grandi come granelli di sabbia.
DEUCALION - Ah! Ma come...?
JABBA - Ti sei forse dimenticato che sono anch'io un Sacro Guerriero d'Oro?
DEUCALION - Maledetto! Ma non resisterai una seconda volta!
JABBA - Pentiti, e torna ad essere quello che eri! Athena ha bisogno di tutta la nostra forza, e ne ha bisogno adesso!
DEUCALION - Stai sprecando il fiato, quel poco fiato che ancora ti resta!
Watery Darts!!
Stavolta, considerando che il suo mantello non è più integro, Jabba viene investito dal colpo del suo avversario e catapultato al suolo, all'indietro.
PAUSA MEZZO EPISODIO
Jabba, pur a fatica, si rialza. E' un po' livido e perde una piccola quantità di sangue da qualche graffio, mentre il suo mantello è ridotto ai minimi termini.
DEUCALION (stupito) - Sei ancora vivo? (piccola pausa) E non è tutto... il tuo
Cosmo, invece di calare d'intensità, è addirittura cresciuto! Ma perché? Perché i miei attacchi migliori non fanno effetto su di te?
DOHKO (neutrale) - Deucalion, dovresti conoscere la risposta... lo stesso colpo non funziona due volte, su un Sacro Guerriero di Athena, anche se lanciato da un guerriero tuo pari!
JABBA (con un po' di fatica) - Mf! In realtà non è esattamente così... se non mi fossi difeso (immagini rallentate di Jabba che riesce quasi a schivare i proiettili e che ne fa evaporare qualcuno con il palmo della mano), invece di raggiungermi di striscio il suo colpo mi avrebbe centrato in pieno, e non avrei avuto nessuna speranza...
Deucalion, furioso, stringe il pugno e fa per dire qualcosa, ma viene preceduto.
JABBA (triste) - ... e così sarebbe finita in tutt'altro modo rispetto a questo...
DEUCALION - Che cosa vorresti dire?
JABBA - Che la battaglia è finita, e la tua sconfitta sicura... per l'ultima volta, deponi le armi e avrai salva la vita!
DEUCALION (canzonatorio) - Mh! E così la mia sconfitta sarebbe stata decretata? E da chi?
Deucalion guarda Jabba, che rimane in silenzio e lo osserva freddamente. Furioso per la sicurezza dell'avversario, il Sacro Guerriero di Aquarius brucia il suo Cosmo, caricando il pugno.
JABBA - E sia, dunque, l'hai voluto tu...
Nella mano destra di Jabba, come per incanto, compare una piccola clessidra dai coperchi marroncini, nella quale a metà dell'altezza, in corrispondenza del foro dal quale cade la sabbia, c'è un perno che ne ostruisce la discesa. Deucalion, alla vista dell'oggetto sconosciuto, sembra per un attimo disorientato, e si blocca. Poi Jabba si china a terra, appoggia la clessidra sul pavimento e brucia il suo Cosmo.
JABBA (estraendo il perno) - Che tutto crolli, e si tramuti in sabbia! Che ogni cosa si perda nella fossa senza fondo! Deadly Twisting!! (Risucchio Mortale)
Sotto i piedi di Deucalion, a grande velocità, il pavimento e il tappeto diventano sabbia, ed egli in un istante vi si ritrova immerso fino alle ginocchia.
DEUCALION (urlando) - Ma cosa...? Maledizione!
Prontamente, il Sacro Guerriero di Aquarius prova a lanciare una massa d'acqua contro la sabbia che continua a trascinarlo verso il basso, ma i flutti evaporano a contatto con essa.
JABBA - Non sapevi che nel deserto l'acqua non può resistere, ed è la sabbia a regnare incontrastata? Lenta e paziente, essa avvolge ogni cosa col suo caldo mantello!
DEUCALION - Risparmiami la tua predica!
Deucalion punta i palmi delle mani contro la sabbia, e per un attimo si crea una piattaforma solida che usa per spingersi verso l'alto. Riesce a darsi una piccola spinta, e per un attimo tutto il suo corpo è fuori, dalla sabbia; a quel punto, Deucalion col palmo della mano si crea una serie di "isole" solide che gli permettono di uscire dalla fossa.
Una volta fuori, egli guarda la clessidra a terra, vicino al piede destro di Jabba, e vede che la sabbia continua a scendere, per quanto non ne sia rimasta molta.
DEUCALION - Hahahahaha! E così la mia sconfitta sarebbe sicura, non è vero? Non doveva essere così, Jabba? (piccola pausa) E invece ora sarai tu a morire! Hahahaha! Aaaah!
La camera va sui Sacri Guerrieri d'Oro, e passa sui loro volti stupiti.
APA (pensa) - Il Cosmo di Deucalion si è consumato molto, ma anche quello di mio fratello ora sembra meno potente... chi vincerà?
ALGIEBA (parla piano. Apa si volta verso di lui, ma Algieba fissa ancora i contendenti) - Non preoccuparti, Apa: tuo fratello non perderà mai contro un traditore!
Deucalion avanza di un passo, spavaldo. All'improvviso, il pavimento cede nuovamente, e vediamo che la fossa si è spostata sotto i suoi piedi. Vista ora, sembra avere la forma di una bocca famelica.
DEUCALION - No, non è possibile!
JABBA - E' impossibile sfuggire alla fossa senza fondo, Deucalion... anzi, tentando di scappare l'hai resa ancora più furiosa e spietata!
DEUCALION - No! No!
Deucalion riprova lo stesso trucco, ma stavolta non funziona. Anzi, vediamo che quando prova a plasmare la sabbia con l'acqua dapprima si genera del fumo, e subito dopo è la sua stessa mano, lentamente, a diventare sabbia.
DEUCALION - Ma cosa mi sta succedendo? (terrorizzato) Fermala, Jabba! Smettila!
JABBA (freddo) - E' troppo tardi, mi dispiace... come ti ho detto prima, l'hai voluto tu...
Deucalion urla, mentre il suo corpo diventa sabbia, ma il processo è talmente rapido che egli non fa nemmeno molto rumore. Si disfa rapidamente, e quando la sabbia cade lo fa sul pavimento delle Stanze del Gran Sacerdote, perfettamente integro e senza l'ombra di una buca. La camera stringe in primo piano su ciò che rimane di lui: un mucchietto di sabbia con sopra la luccicante e intatta armatura di Aquarius. Poi stringe sulla clessidra, nella quale la stanza superiore è vuota.
I Sacri Guerrieri sono di fronte ad Eleba, pronti ad iniziare la lotta. La camera inquadra i presenti con una ripresa circolare, fino a mostrarci la visuale dello Specter, con i paladini di Athena concentrati. Poi l'immagine cambia, diventando nera con contorni bianchi, e vediamo i volti terrorizzati di Shingo, Lapo, Nyx e Daman.
NYX - Non è possibile...
LAPO - Un Cosmo d'Oro... un altro Cosmo d'Oro si è spento al Santuario!
SHINGO - Ma cosa può essere successo? Non capisco!
DAMAN - Possibile che ci fossero altri Specter?
JAGGER - No, non è così... anche in questo momento, se vi concentrate dovreste accorgervi che l'Oscurità che ha abbandonato il Santuario con la morte dell'ultimo Specter non vi ha fatto ritorno...
LAPO - Cosa vorresti dire con questo? Forse che...
Jagger volta il capo, stizzito.
JAGGER - Ciò che accade lontano da qui non ha alcuna importanza, ora! (indica con l'indice destro) L'Oscurità è qui, e dobbiamo pensare solo a questo; a far dissolvere questa Oscurità, e a salvare Athena!
ELEBA (ride) - Hm! Hm! Hm!
SHINGO (arrabbiato) - Che cosa c'è di tanto divertente?
ELEBA (a Jagger) - Hai detto bene, mio giovane avversario, ma non sarai bravo solo a parole?
JAGGER (asciutto) - Hm! Ora lo vedremo! Non ho intenzione di perdere tempo con voi Specter, ora che Hades è così vicino!
Jagger brucia il suo Cosmo, che diventa molto ampio. Ampio come quando ha battuto Ores di Papillon, per intenderci.
ELEBA - Oooh, davvero notevole! No, non sei bravo solo a parole, ma comunque anche tu ti fermerai qui!
JAGGER (correndo in avanti) - Cedi il passo! Firing Line!!
Eleba non si sposta, e sembra accettare passivamente il colpo di Jagger. Anzi, l'angolo destro della bocca si piega in un sorriso maligno. Poi, all'improvviso, si strappa il mantello di sotto il coprispalla e se lo pone davanti al corpo, reggendolo con la mano destra.
SHINGO - Jagger, attento!
JAGGER (a Eleba) - Una difesa simile non ti salverà!
Lo Specter, di colpo, gli lancia addosso il mantello. La camera passa dietro Jagger, e vediamo per un attimo il mantello di Eleba illuminarsi, poi Jagger andargli incontro, le braccia larghe e infuocate, quindi il mantello cadere inerte sulla neve. La camera stringe su di esso, e vediamo una mano raccoglierlo con calma. Quando l'inquadratura si fa più ampia, vediamo che si trattava di Eleba, e notiamo anche che manca qualcosa... Jagger è scomparso!
Eleba guarda la sua arma, e la scuote della neve che vi si è posata sopra.
ELEBA (maligno) - Chi è il prossimo di voi che vuole morire?
La camera passa sui quattro Sacri Guerrieri rimasti, e ci mostra volti tesi. Shingo e Lapo sono concentrati, Nyx un po' disorientato e Daman, infine, sembra un po' impaurito. Tutti quanti non sembrano più, ad ogni modo, così pronti a dare battaglia.
La camera allarga, e chiude con un'immagine simile a quella di chiusura dello scorso episodio. Stavolta Eleba, però, regge il mantello in mano, mentre i Sacri Guerrieri, invece che essere in posizione di lotta, sembrano aver abbassato le difese.