(dall'episodio precedente)
EUROPA CENTRALE, NEI PRESSI DI UN LAGO
C'è una città sullo sfondo, né vicina né lontana. Lo stile è quello dell'Est Europa ma non è definito abbastanza bene da far pensare a un paese preciso. Il gruppo dei fuggitivi è in cima a una collina, fermo a valutare la situazione. La giornata è piovosa e sono fuori da strade battute. Mentre tutti quanti sono fermi Michel fa qualche passo avanti e si volta a guardare i suoi compagni. Ha un'aria molto decisa e adulta, priva di insicurezze.
MICHEL (serio) - E' giunto il momento che vi dica dove siamo diretti e che cosa ho scoperto ad Avignone...
FLASHBACK
AVIGNONE, PALAZZO DEI PAPI
Il gruppo si ferma e Cuma guarda Michel, preoccupato.
CUMA (a bassa voce) - Sei certo di quello che fai? Davvero vuoi andare da solo?
Michel non risponde, ma annuisce una sola volta gravemente. E' sconfortato, guarda Orion in volto e annuisce nuovamente. Poi, con lentezza, si volta e si cala il cappuccio sulla testa avvicinandosi alle porte del Palazzo dei Papi di Avignone. Siamo in pieno giorno, c'è il sole con qualche nuvola e una brezza sostenuta. Vediamo da lontano il Palazzo e i due compagni di Michel che lo osservano allontanarsi, quindi la camera stringe sul bambino che ormai è alle porte dell'edificio. Michel alza la testa verso l'alto e guarda le due guglie che sormontano l'entrata. Vediamo segni di incuria e decadenza ovunque, ma ci sono comunque due guardie a presidiare l'ingresso. Michel abbassa la testa, si avvicina e stende la mano destra aperta.
GUARDIA 1 (con disgusto) - Vorresti l'elemosina, moccioso? Vattene, è meglio!
GUARDIA 2 (con disgusto) - E' pieno di straccioni, se questo posto fosse ancora ciò che è stato...
MICHEL (pensa) - Fatemi strada...
Le guardie incrociano lo sguardo, sbigottite, e poi guardano Michel. Come automi si spostano, lasciando il passaggio libero al bambino che ne approfitta per entrare.
MICHEL (pensa, con un sorriso amaro) - Mh, forse dovrei vivere di espedienti...
Il bambino inizia a percorrere un corridoio sulla sinistra. Non corre, sembra concentrato. Notiamo ancora che le pareti sono spoglie e rovinate, come se in quel luogo non abitasse più nessuno. Arriva a una grande sala con un alto soffitto a volta. La sala si estende molto in lunghezza e potrebbe catturare lo sguardo, ma Michel non la scruta con meraviglia.
MICHEL (pensa, scuotendo il capo) - Non può trovarsi qui...
Riprende a camminare, e lo vediamo in un altro luogo. La camera ora si focalizza su di lui.
MICHEL (pensa) - Da quando abbiamo lasciato il Santuario qualcosa mi ha guidato a queste mura, non posso sbagliarmi... (triste. Scorrono i volti di Artur e Izar, Sheliak e Serge) Non devo, altrimenti avrei sulla mia coscienza le loro vite...
Michel sbuca all'aperto, su quello che doveva essere stato un piccolo ma bellissimo chiostro. Ci sono frammenti di roccia tra l'erba e una quiete innaturale. Tutto intorno non si ode alcun rumore se non quello dei passi del bambino, che appoggia la mano a un muricciolo di pietra guardando il chiostro. Sembra intenzionato a voltarsi quando un raggio di sole attraversa il giardino e colpisce un muro alla sua destra.
MICHEL (pensa) - Ah! Ma forse...
Michel stavolta corre, attraversa sale e corridoi e infine arriva dinanzi a una parete. Ansima, ma i suoi occhi sbarrati sono quelli di chi non crede a cosa gli sta davanti. Non è deluso, semmai l'esatto contrario.
MICHEL (primo piano, sorride. Pensa) - Ne sono certo, quel raggio di sole ha superato il muro ed è entrato in una stanza... che si trova esattamente qui dietro!
AVIGNONE, FUORI DAL PALAZZO
CUMA (impaziente) - Basta, io vado a cercarlo!
La camera indugia sul suo volto, quasi comico. Non è preoccupato, si comporta più da padre che da compagno d'armi. La camera allarga e va su Orion, che si è seduto con le gambe incrociate e sembra in meditazione.
ORION (paziente) - Non fare sciocchezze, Michel sa quello che sta facendo... (pausa. Apre gli occhi) Pensa piuttosto a risparmiare le forze, ho la sensazione che ci attenda un cammino lungo e difficile...
AVIGNONE, PALAZZO DEI PAPI
Michel si avvicina al muro e lo sfiora appena con la mano destra. Il muro scompare in una scia di stelle e dinanzi a Michel, equidistante dalle pareti, c'è una colonnina con un libro appoggiato sopra. Il libro riporta un'iscrizione in greco e sembra chiuso come da una serratura. Sopra al libro c'è un sigillo di Athena. Michel avanza fino al libro e toglie il sigillo. Si genera una luce e il bambino si copre il volto con un braccio. Poi alza lo sguardo e spalanca gli occhi. C'è una sagoma incorporea a mezz'altezza.
JAUME - Benvenuto, figlio mio...
MICHEL (con un filo di voce) - Ma cosa...?
Una seconda figura eterea si forma accanto a quella del padre di Michel, ed è quella di una donna.
RENEE' - Ti stavamo aspettando...
MICHEL (sorpreso) - Volete dire che... volete dire che la voce che mi chiamava era la vostra?
La donna annuisce e Michel fa un passo indietro. Poi un altro.
JAUME - Puoi andare se vuoi, sei libero di farlo...
Michel si volta, e il muro dietro di lui non si è riformato. La sala è tutta libera, e ora si rivela essere molto ampia. Michel sembra pensarci un attimo, poi il suo volto si indurisce.
MICHEL (piangendo, ma di rabbia) - Se siete davvero i miei genitori perché vi siete rivelati soltanto ora? Perché mi avete lasciato solo senza alcun ricordo e alcuna notizia di voi? (pausa) Pére Jean...
JAUME - ...ha mantenuto il segreto che lui stesso ci aveva tramandato, è naturale!
MICHEL (sorpreso) - Che cosa?
RENEE' (conciliante) - Da secoli la nostra famiglia è fedele al Santuario, e per questo siamo stati spesso perseguitati... (scorrono le immagini, a partire da Jaume e Renée in quello che sembra un tribunale) Io e tuo padre pugnalati alle spalle... (un uomo di mezza età prima frustato e poi impiccato con il volto coperto) Tuo nonno Pierre costretto a cambiare il suo nome e impiccato per il suo rifiuto di abiurare Athena...
JAUME (sorride sereno) - Ma ora tu sei qui e i sacrifici di tutti noi sono stati ripagati...
RENEE' (implorante) - Prendi il libro, è tuo!
Michel scuote la testa e serra gli occhi, come se rifiutasse di credere a quello che ha visto e sentito. Si porta le mani alle orecchie e grida.
MICHEL - Voci nella mia testa, andate via! Via!
PAUSA MEZZO EPISODIO
Riapre gli occhi e non c'è più nessuno. Michel sembra frastornato, incerto.
MICHEL (con un filo di voce) - Madre? Padre?
Il bambino si guarda intorno e non vede nessuno. In lontananza, però, si sentono i passi pesanti delle guardie. Michel si affretta a prendere il libro e si getta in una delle caditoie che fiancheggiano il lato esterno della sala, precipitando in un ambiente all'aperto. Continua a correre, e nell'immagine successiva lo vediamo uscire dall'ingresso lasciandosi alle spalle il palazzo. Non trova guardie all'ingresso. La camera torna all'interno del palazzo per mostrarci le immagini eteree dei genitori di Michel che si guardano, sorridono e svaniscono.
EUROPA CENTRALE, NEI PRESSI DI UN LAGO
I fuggitivi si sono riparati sotto uno sperone di roccia. La pioggia continua a cadere incessante.
CUMA (stupefatto) - Quindi i tuoi genitori ti hanno lasciato un libro protetto dal sigillo di Athena...
MICHEL (triste, scuote il capo) - Ho le visioni da quando ho memoria di me stesso, a volte più lievi e altre più intense... (pausa. Alza la testa e fissa Cuma negli occhi, con lo sguardo triste e anche confuso) Non erano i miei genitori, solo proiezioni della mia mente...
ORION (tranquillo) - E tuttavia il libro è reale, non è così?
Vediamo la piccola Athena camminare curiosa verso l'esterno, come a voler toccare l'acqua. Orion, sorridendo, la circonda con un braccio e la solleva, stropicciandole i capelli.
MICHEL (annuisce) - E' reale, ma le sue pagine sono bianche. Ad eccezione della prima...
Michel estrae il libro da sotto il mantello, ma Cuma lo blocca con un braccio.
CUMA (a voce alta, affatto intimorito) - Quando pensi di uscire allo scoperto?
Un uomo avvolto in un mantello si lancia da un albero e atterra davanti al gruppo. Subito dopo si inginocchia e solleva il volto, che riconosciamo essere quello di Ludwig.
LUDWIG (neutro) - Sono Ludwig di Sceptrum e sono al vostro servizio, eccelsa Athena...
MICHEL (rivolto a Cuma) - Da quanto tempo lo sapevate, signor Cuma?
CUMA (sorridendo) - Ho sentito la sua presenza fin dal nostro arrivo ad Avignone ma ho avuto la certezza che ci seguisse solo il giorno seguente, quando ho eretto di nuovo la mia barriera... (pausa. Sorride a Ludwig) E' stato un buon incontro...
Ludwig sorride, annuendo anche lui, e Michel apre il libro. Vergate da mano incerta, nella prima pagina vi sono scritte due sole parole:
"BLUE GRADO"
BLUE GRADO, FUORI DAL PALAZZO DEI CADUTI
Un ragazzo si trova all'aperto. Ha un qualcosa di selvatico, è giovane e con i capelli azzurri ribelli e la sua corporatura è snella. E' alto nella media, vestito in modo semplice con un mantello che copre abiti pratici da guerriero. E' immobile e respira a bocca aperta, facendo condensare l'aria fredda. Si volta e la camera lo segue in primo piano, facendoci capire dal cambio di luce che è entrato in un luogo chiuso.
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA
Il ragazzo di prima entra nella stanza, che ha le porte spalancate. E' lo stesso luogo in cui il vecchio Derevo stava (e sta ancora) leggendo libri.
AVIOR (perplesso) - Maestro, sono qui...
DEREVO (senza alzare gli occhi dal libro) - Dunque?
AVIOR (sempre perplesso, ora la camera è larga e posta dietro Derevo) - Il vento non si è ancora alzato e il cielo è sgombro da nuvole...
Derevo chiude il libro e fissa il suo sguardo penetrante su Avior.
DEREVO - Per otto giorni consecutivi, non è certo una cosa normale in questi luoghi... non sei d'accordo, Machta?
MACHTA (umile) - Sì, maestro...
La camera si sposta sulla ragazza, che si trova all'interno della biblioteca ma invece di sfogliare libri passeggia, assorta in qualche pensiero. Si sente il rintocco dei suoi passi. La camera ora stringe su di lei, una bella ragazza dalla pelle chiara e i capelli arancioni che ha un'aria molto seria e adulta.
MACHTA - Questo significa una cosa sola, non è vero?
MORSKOY (voce fuori dalla stanza, quasi un grido) - Sta arrivando una tempesta!
Morskoy arriva all'ingresso della biblioteca. E' un uomo con di un biondo tendente al bianco e l'aria da guerriero. Non sembra preoccupato, piuttosto pronto all'azione. La camera indugia in primo piano su Avior, poi Machta, quindi Morskoy e infine Derevo. Poi stacca.
BLUE GRADO, FUORI DAL PALAZZO DEI CADUTI
I fuggitivi stanno correndo verso il Palazzo dei Caduti, inseguiti dalla tempesta. Non è una tromba d'aria ma una vera e propria bufera di neve con un fronte molto ampio. Tutti quanti stanno correndo sulla neve, non a grande velocità.
ORION (grida per farsi sentire, ma ne esce un suono attutito) - Correte! Più veloci!
Cuma sembra cedere, e Michel accelera quanto può. Ludwig con il braccio sinistro solleva il bambino, cingendolo, e con il destro afferra il polso di Cuma. Ovviamente è rallentato.
CUMA (grida) - Non ce la farai, lasciami! Vattene insieme a Michel!
LUDWIG (grida) - Non se ne parla!
Due ombre si materializzano dal nulla, velocissime. Una arriva da destra e una da sinistra, entrambe dall'alto come se fossero arrivate saltando. La camera si sofferma un attimo su Machta, che si è messa Michel sulle spalle, e su Moskroy che si è occupato di Cuma. I due corrono ai lati di Ludwig, che non ha tempo per pensare e seguita a correre in avanti.
AVIOR (grida, con le mani intorno alla bocca. E' appena udibile) - Forza, ce l'avete quasi fatta!
Orion è il primo a raggiungerlo, seguito dagli altri. Non appena tutti quanti hanno varcato le porte del Palazzo dei Caduti, Avior chiude le porte e per un attimo vediamo, dall'esterno, la tormenta che si schianta sui battenti.
AVIOR (sorridendo felice) - Benvenuti a Blue Grado, la città del ghiaccio!
MONDO DEI MORTI, COCITO
VOCE DI ARES (stizzoso) - Sei sicuro, vecchio?
La camera indugia un attimo sui dannati, quindi va su Ares e Tiresia. Il vecchio anche stavolta non ha soggezione nei confronti del suo comandante e si trova in piedi, appoggiato al bastone.
TIRESIA - Ne sono certo, Comandante Supremo, e d'altronde era la scelta più probabile... (primo piano degli occhi) Sono andati nel luogo in cui si è combattuto lo scontro finale della Guerra Sacra tra Athena e Poseidon, nella città sacra alla dea!
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA
I fuggitivi si arrestano sulla soglia della biblioteca, così come i loro salvatori. Derevo è come sempre intento a rovistare tra i libri, gettando soltanto un'occhiata alle altre cose. Orion fa qualche passo avanti e si inginocchia in segno di rispetto.
ORION (serio) - Sommo Derevo, la ringrazio per averci accolti e per aver tratto in salvo me e i miei compagni...
DEREVO (senza voltarsi) - Alzati, non sono poi così vecchio... (allegro) Vuoi forse dirmi che non ce l'avresti fatta anche da solo?
Orion si rialza sorridendo e Derevo adesso si volta verso di lui. Ha un'aria serena. La piccola Athena trotterella verso di lui, strappandogli un ampio sorriso di meraviglia. Ha gli occhi vispi e curiosi.
DEREVO (quasi sospirando) - Sei tu, non ci sono dubbi. In tutta la tua grazia e la tua saggezza...
ATHENA - Fre... do...
Derevo scoppia in una risata fragorosa, inattesa per una persona così austera. Machta, Moskroy e Avior lo guardano un po' sorpresi, ma il vecchio ben presto smorza la risata e accarezza la testa della bambina. Poi alza lo sguardo su Orion, molto serio in volto, e lo guarda fisso negli occhi.
DEREVO (serio) - Stanno arrivando...
La camera inquadra Orion, poi allarga un po' per mostrarci Ludwig, Cuma e Michel. Infine allarga un'ultima volta mostrandoci tutto il gruppo, compreso Derevo, di spalle.
Shin