(dall'episodio precedente)
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA
I fuggitivi si arrestano sulla soglia della biblioteca, così come i loro salvatori. Derevo è come sempre intento a rovistare tra i libri, gettando soltanto un'occhiata alle altre cose. Orion fa qualche passo avanti e si inginocchia in segno di rispetto.
ORION (serio) - Sommo Derevo, la ringrazio per averci accolti e per aver tratto in salvo me e i miei compagni...
DEREVO (senza voltarsi) - Alzati, non sono poi così vecchio... (allegro) Vuoi forse dirmi che non ce l'avresti fatta anche da solo?
Orion si rialza sorridendo e Derevo adesso si volta verso di lui. Ha un'aria serena. La piccola Athena trotterella verso di lui, strappandogli un ampio sorriso di meraviglia. Ha gli occhi vispi e curiosi.
DEREVO (quasi sospirando) - Sei tu, non ci sono dubbi. In tutta la tua grazia e la tua saggezza...
ATHENA - Fre... do...
Derevo scoppia in una risata fragorosa, inattesa per una persona così austera. Machta, Moskroy e Avior lo guardano un po' sorpresi, ma il vecchio ben presto smorza la risata e accarezza la testa della bambina. Poi alza lo sguardo su Orion, molto serio in volto, e lo guarda fisso negli occhi.
DEREVO (serio) - Stanno arrivando...
La camera inquadra Orion, poi allarga un po' per mostrarci Ludwig, Cuma e Michel. Infine allarga un'ultima volta mostrandoci tutto il gruppo, compreso Derevo, di spalle.
MONDO DEI MORTI, COCITO
VOCE DI ARES (stizzoso) - Sei sicuro, vecchio?
La camera indugia un attimo sui dannati, quindi va su Ares e Tiresia. Il vecchio anche stavolta non ha soggezione nei confronti del suo comandante e si trova in piedi, appoggiato al bastone.
TIRESIA - Ne sono certo, Comandante Supremo, e d'altronde era la scelta più probabile... (primo piano degli occhi) Sono andati nel luogo in cui si è combattuto lo scontro finale della Guerra Sacra tra Athena e Poseidon, nella città sacra alla dea!
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI
Derevo e Orion passeggiano nei corridoi. La camera larga ci consente di vedere che il Palazzo dei Caduti ha dei soffitti molto alti e un arredamento essenziale. C'è molta luce, i colori dominanti sono il bianco e l'azzurro e i riflessi sui vetri e sul ghiaccio proiettano una serie di colori e di giochi di luce stupefacenti anche con la tempesta che infuria all'esterno. I due scendono un'ampia e spartana scalinata che sembra fatta di ghiaccio, entrando in quello che deve essere il salone principale. Qui non esistono pareti lisce, sembra quasi che il palazzo sia stato eretto sul ghiaccio e tutti i decori sembrano stalattiti o ghiaccio sagomato, dai lampadari alle statue fino al seggio del governatore che si trova in fondo alla sala.
DEREVO (serio) - La sicurezza di Athena viene prima di tutto e tu sai bene che qui siete in pericolo. Dovete andarvene e celarla sotto mentite spoglie, raggiungere luoghi in cui non possano trovarvi facilmente...
ORION (pensieroso) - Eccellenza, questa città è sacra ad Athena ed è praticamente inaccessibile... come posso pensare di condurre la nostra dea in luoghi più sicuri?
DEREVO (sicuro) - E' stato il libro a guidarvi qui, sarà il libro a guidarvi nel vostro cammino...
Orion si blocca, guardando Derevo. E' in parte stupefatto e in parte arrabbiato, serra il pugno per la frustrazione.
ORION - Non posso crederci, eccellenza, voi... (alzando la voce) Voi, il governatore di Blue Grado, rifiutate asilo alla dea Athena?
VOCE (pacata) - Non è così, amico mio...
Da dietro una colonna sbuca Tegmen di Cancer, vestito con gli abiti della gente del Nord anziché della sua sacra armatura. Ha un sorriso neutrale, come se volesse mostrare amicizia ma fosse allo stesso tempo preoccupato.
ORION (sorpreso) - Tegmen, tu qui?
TEGMEN (annuendo) - Il Grande Sacerdote sa dove trovare alleati e risorse, è stato lui a mandarci in missione...
ORION (sereno) - Dunque anche gli altri sono...
Tegmen scuote il capo, con gli occhi socchiusi, e parla con voce bassa come se stesse ancora pensando.
TEGMEN (riflessivo) - Il Sommo Derevo è il mio maestro, era del tutto naturale che fossi inviato a Blue Grado... (pausa. Ora sorride) Non so dove si trovino Adafer e Glies, ed è molto meglio così...
DEREVO (annuisce) - Il Grande Sacerdote è stato saggio e prudente...
ORION (sorridendo) - Come sempre, d'altra parte...
Derevo fa qualche passo avanti e si pone a metà strada tra Orion e Tegmen per attrarre l'attenzione di entrambi.
DEREVO - Ci è rimasto poco tempo, e molte sono le cose di cui dobbiamo parlare...
BLUE GRADO, INGRESSO DELLA CITTA'
Un grande arco introduce alla città, protetta da una cinta muraria. La camera spazia intorno, mostrandoci Blue Grado. Oltre l'arco si trova una via molto ampia, in leggera salita, che conduce al Palazzo dei Caduti. A fianco della via ci sono più che altro case basse a un solo piano di altezza. Gli elementi che le contraddistinguono sono l'ingresso (per tutte quante è fatto ad arco) e il colore con diverse venature di ghiaccio che copre quasi completamente il mattone. I tetti sono rotondi o sporgenti per fare in modo che la neve non vada ad accumularsi sopra di essi. Il vento soffia a folate, portandosi dietro la neve e flagellando quello che ora sembra un paesaggio spettrale. Non si vede anima viva. La camera torna sull'arco di ingresso, inquadrandolo frontalmente dal basso, e un piede si appoggia sulla neve.
TELCHE (annoiato) - La città del ghiaccio sembra un cimitero, e tra poco lo diventerà...
Telche avanza lentamente e sta per arrivare all'arco quando un suono lo blocca.
MOSKROY (nervoso) - Io non ne sarei tanto sicuro... (pausa) Dammi retta, vattene!
Telche alza lo sguardo e sorprende il ragazzo, seduto sull'arco e per nulla scosso dalla tormenta. Indossa l'armatura blu scuro di Rangifer. La camera va in primo piano su Telche e poi su Moskroy.
MOSKROY (pensa) - Devo mantenere la calma e fare quello che dice il maestro, anche se... (guarda Telche) Anche se vorrei spegnere quell'aura malvagia in questo stesso istante!
PAUSA MEZZO EPISODIO
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA
Derevo è dinanzi a una porta chiusa. La porta è molto alta e larga, e quando la spalanca vediamo che all'interno c'è la biblioteca. La camera ora inquadra Derevo mostrando il gruppo alle sue spalle e una scalinata che va in discesa, quindi da questo capiamo che la biblioteca è sottoterra. Derevo invita i fuggitivi ad entrare con un cenno della mano. Al suo fianco c'è Avior.
DEREVO (serio) - Qui troverete le risposte che cercate...
LUDWIG (dubbioso) - In mezzo a tutti questi libri?
DEREVO (serio) - Avior vi aiuterà, lui conosce questa biblioteca quasi quanto me...
Ludwig aveva già messo piede nella stanza, e Avior lo segue. Anche Cuma entra con passo malfermo, Michel con curiosità. Il bambino regge tra le mani il libro recuperato ad Avignone. Solo Orion resta sulla soglia e si volta verso Derevo.
ORION (serio) - Eccellenza, che cosa avete intenzione di fare?
DEREVO (sereno) - Se hai ben chiaro il tuo compito e ricordi le mie parole, allora conosci già la risposta...
Athena si avvicina al vecchio e lo strattona sul mantello all'altezza della tibia. Poi alza il capo a guardarlo, triste. Derevo ha un'espressione di vero stupore, poi si ammorbidisce e accarezza di nuovo la testa della bimba con uno sguardo dolce.
DEREVO (dolce) - Sei forte, ce la farai...
La camera va su Avior, che spalanca gli occhi e la bocca in un'espressione di terrore. Poi allarga e ci mostra Derevo, che supera la soglia e si volta verso l'interno.
AVIOR (grida) - Maestro!
Le porte si chiudono di colpo, con un rumore forte che sembra un boato.
BLUE GRADO, INGRESSO DELLA CITTA'
Il boato che sentiamo ora è quello dell'arco di ingresso a Blue Grado che si frantuma, crollando. Ora le macerie dividono Telche da Moskroy.
VOCE DI DEREVO (nella testa di Moskroy) - Non affrontarlo in uno scontro diretto, non puoi sconfiggerlo... devi solo guadagnare tempo e cercare di farlo allontanare dal palazzo!
MOSKROY (pensa) - Come se fosse facile...
TELCHE (freddo) - Sono qui per prendere la vita di Athena e spazzerò via chiunque si trovi sulla mia strada... (pausa) Arrenditi e muori con dignità, è meglio...
Moskroy sembra sorpreso, poi esplode in una fragorosa risata.
MOSKROY (ridendo) - Tu stai chiedendo una cosa simile a un Sacro Guerriero? (pausa. Ora è serio) Ma certo, d'altronde non sei un essere umano se mediti di uccidere a sangue freddo una neonata...
TELCHE (alzando il tono) - Sia come vuoi, non ho tempo da perdere!
Intorno a Telche si diffonde la sua aura, di colore grigio chiaro, e un'energia più scura esce dalla sua Ancilia diffondendosi intorno. Il ghiaccio inizia a creparsi, persino le macerie dell'arco sembrano essere ulteriormente colpite e frammentate. Moskroy, concentrato, osserva il fenomeno e si mette al riparo arretrando con un salto. Dal suolo crepato, però, emergono delle radici di ghiaccio da cui si forma un albero.
MOSKROY (teso) - Machta, non dovresti essere qui! Vattene, è pericoloso!
Machta con un salto raggiunge un ramo dell'albero di ghiaccio e guarda i due dall'alto in basso, sorridendo (anche se non si vede perché ha la maschera).
MACHTA (sprezzante) - E allora dovremmo affrontarlo insieme, non credi?
Skruchennye Vetvi (Rami contorti)!!
L'albero genera rami a profusione con movimenti irregolari e fioriture continue di spuntoni di ghiaccio che si dirigono verso Telche da tutte le direzioni.
TELCHE (con disprezzo) - Hai provato questa tecnica solo contro avversari immobili e indifesi, non è così?
Telche ruota il braccio destro con un movimento a spirale e genera una corrente ventosa che a causa della bufera diventa un mulinello di neve. Il mulinello taglia tutte le cime dei rami che cercavano di raggiungerlo.
MOSKROY -
Kamen' Roga (Corna di Pietra)!!
Dal pugno di Moskroy partono due scie verticali di energia che lasciano un solco ben visibile sulla neve e che sembrano arrivare a destinazione, ma Telche si scansa all'ultimo e in apparenza lo fa senza alcun problema.
TELCHE (con disprezzo) - Sei troppo lento per me... (punta il dito) Non c'è posto per voi due in questa
Guerra Sacra, non siete all'altezza del vostro compito!
Telche si limita a diffondere l'energia dalla sua Ancilia, espandendo il
Cosmo. Una serie di fenditure profonde si aprono a raggio intorno a lui e fanno crollare intere case di pietra, generando sconquassi su tutti gli edifici ai lati della strada principale. Si odono delle grida confuse di uomini, donne e bambini e dopo i crolli la camera inquadra alcune vittime sepolte sotto le macerie e altre persone agonizzanti. Telche ha individuato un uomo ancora vivo alla sua sinistra e si incammina in quella direzione a passo lento e cadenzato.
MACHTA (arrabbiata) - Maledetto, non oserai...
TELCHE (stizzoso) - Taci, donna!
Telche stende il braccio destro e dal suo palmo scaturisce un'onda di energia che travolge Machta sbalzandola sul mucchio di macerie nella direzione opposta.
MOSKROY (pensa, preoccupato) - Il maestro aveva ragione, è troppo forte per noi... (pausa. Ora è deciso) ...e d'altronde non abbiamo alternative:combattere e vincere oppure morire!
Moskroy avanza urlando e cerca di mettersi sulla strada di Telche. Il Berserker lo attacca con lo stesso gesto noncurante che ha usato nei confronti di Machta, ma il Sacro Guerriero di Rangifer lo evita e contrattacca con una serie in successione di pugni rapidi.
TELCHE (spostandosi) - Ti ho già detto che faresti meglio ad arrenderti, l'hai dimenticato?
MOSKROY (sorridendo) - No, semmai sei tu ad aver dimenticato una cosa importante...
Telche si ritrova di colpo bloccato. Il braccio destro è ancorato alla radice di un albero di ghiaccio che spunta dal terreno, e Moskroy approfitta dell'effetto sorpresa per colpire il Berserker alla bocca dello stomaco catapultandolo verso il cielo e quindi dentro una delle crepe da lui stesso create.
MOSKROY (pensa) - E' fatta?
Il Sacro Guerriero guarda Machta, che è stesa al suolo e ricambia lo sguardo con un sorriso alzando il pollice in un cenno d'intesa. Di colpo però un tornado sfonda il ghiaccio sotto di lei e la travolge, avvolgendola nelle sue spire e gettandola lontano con l'armatura in frantumi.
MOSKROY (disperato) - Machta! No!
Telche riemerge dal sottosuolo, levitando con calma, e rivolge un'occhiata gelida al suo avversario.
TELCHE (primo piano) - Adesso tocca a te, ragazzino...
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA (ESTERNO)
Derevo sta applicando alla porta chiusa i sigilli di Athena. Li appoggia lentamente, mormorando ogni volta qualcosa sottovoce. La porta è diventata d'oro, come tutta la parete esterna della biblioteca, e sembra emanare una potente energia cosmica.
DEREVO (pensa, scuotendo il capo) - Non devo pensare ai figli di Blue Grado, ma solo all'eccelsa Athena... (primo piano. Piange) Avior, tu e questi libri tramanderete la storia di questa città...
BLUE GRADO, PALAZZO DEI CADUTI, BIBLIOTECA (INTERNO)
Avior continua a piangere gridando, inconsolabile. La piccola Athena, invece, si avvicina alla porta e pone il palmo sul battente, bruciando il
Cosmo.
CUMA (stupefatto) - E' già in grado di generare una simile energia?
MICHEL (pensa) - E' incredibile quanto velocemente cresca il suo potere!
Orion cammina verso la porta e appoggia la mano sopra la testa della bambina. La camera stringe sulla piccola, che sta piangendo. Anche Orion piange.
ORION (pensa) - Derevo, l'avevi già capito...
FLASHBACK
Derevo e Orion stanno camminando e scendono le scale che portano alla biblioteca.
DEREVO (asciutto) - Athena è la dea della Guerra, non lascerebbe mai il campo di battaglia per avere
salva la vita e non permetterebbe ai suoi Sacri Guerrieri di sacrificarsi per lei... (piccola pausa) Morirebbe insieme a tutti noi...
I due entrano nella biblioteca, e Derevo prosegue sulla destra, salendo una scala con grande naturalezza. Si inerpica di qualche metro in altezza, prende un libro che sembra uguale a tutti gli altri e scende. Poi porgeil libro a Orion.
DEREVO - Ecco chi è il nostro nemico...
Orion lo guarda serio, poi apre il libro e la camera va sui suoi occhi, che si spalancano.
Shin