(pubblicato per la prima volta il 15-01-1991)
Mentre Shaka vorrebbe ingaggiare battaglia, Athena offre ad Hades la propria vita purché questi fermi la Greatest Eclypse, e la sua proposta sembra accolta. Il Sovrano degli Inferi, però, accetta di mantenere il suo patto solamente dopo aver visto Shaka uccidere la sua dea. Il Sacro Guerriero di Virgo, sentendosi oltraggiato, scaglia il tridente di Pandora che era rimasto nella stanza contro Hades, ma è Athena ad interporsi ed a bloccare l'arma con la mano sinistra. Hades raccoglie il tridente e lo rivolge contro Athena, ma costei lo ferma nuovamente, ricordando al Sovrano degli Inferi che ha il dovere di fermare la Greatest Eclypse, e intimando allo stesso Hades di effettuare immediatamente il riallineamento dei pianeti nelle loro orbite usuali. Il Cosmo di Athena brucia e, con l'aiuto del suo sangue che bagna il tridente, risveglia l'anima di Shun, che finalmente espelle lo spirito di Hades dal proprio corpo. La battaglia tra divinità ha così inizio ma, quando pochi minuti dopo Seiya fa il suo ingresso alla Giudecca, né Athena né Hades si trovano all'interno di essa. Shun giace a terra ma è ancora vivo, e avverte l'amico di aver percepito lo spostamento dei Cosmi al di là del muro che si innalza all'interno della Quarta Zona. La parete è imponente e pare impenetrabile, come afferma anche Shaka, che invano tenta di abbatterla: si tratta del mitico Muro del Pianto, un muro che può essere attraversato soltanto da chi ha natura divina, e che per gli umani è una barriera di disperazione. Cosa può esserci al di là di esso? Dove si trovano Athena ed Hades? Shaka fa un'ipotesi: che al di là del Muro del Pianto vi sia l'Elisio?
Seiya è intenzionato ad abbattere il muro con la propria vita, ma Shaka lo ferma appena in tempo perché il Sacro Guerriero di Pegasus non compia un'inutile sacrificio. Il Sacro Guerriero d'Oro ha infatti ricordato che l'unico modo per creare una breccia nel Muro del Pianto consiste nel colpirlo con un raggio di luce; come è possibile, però, creare la luce nel punto più buio e profondo del Mondo dei Morti? Athena, nel frattempo, fa pervenire la sua energia cosmica a Milo, Aiolia e Mu che, liberatisi dal ghiaccio del Cocito in cui erano imprigionati, raggiungono Shaka alla Giudecca; insieme ai quattro è giunto ora anche Dohko, convinto che abbattere il Muro del Pianto non sia più un'utopia.
Sebbene attacchino contemporaneamente
utilizzando cinque armi di Libra, i Sacri Guerrieri d'Oro non hanno
successo e si ricoprono di ferite.
Al Santuario, intanto, l'eclissi desta la preoccupazione dei
Sacri
Guerrieri di Bronzo rimasti sulla terra e, soprattutto, di Marin,
consapevole che Hades odia il sole più di ogni altra cosa e timorosa che lo
strano fenomeno sia da lui guidato. Sotto i suoi occhi, dalla Casa di Sagittarius
si
stacca una meteora, e così pure dalla Casa
di Cancer, dalla Casa di
Aquarius, dalla Casa
di Capricornus, dalla Casa
di Pisces e dalla Casa di
Taurus.
Tutte insieme, le scie luminose che racchiudono al loro interno le armature
d'oro raggiungono la Giudecca ed entrano in risonanza, richiamando anche
l'armatura di Gemini, l'ultima mancante. Kanon
comprende immediatamente la gravità della situazione e si libera
della propria corazza, offrendosi quindi agli attacchi di Rhadamantis;
l'unica soluzione che resta al Sacro Guerriero d'Oro è quella di
sacrificarsi bruciando al massimo il suo Cosmo con quello dello Specter.
Le dodici armature d'oro riunite vengono indossate dai loro proprietari (dei
morti ritorna in vita solo lo spirito) che, fondendo i propri Cosmi d'oro,
tentano il miracolo. Aiolos incocca una
Freccia d'Oro e su di essa i Sacri
Guerrieri imprimono la loro forza, ricreando la luce dell'eclittica
(l'orbita delle costellazioni di riferimento dei Sacri Guerrieri d'Oro) e il raggio di
sole necessario ad abbattere il Muro del Pianto; prima di ciò, però, Dohko
invita Seiya e Shun ad andarsene, per evitare un contraccolpo che a loro
sarebbe fatale, e dà loro preziose informazioni. Al di là della parete i
due si troveranno nell'Elisio, un luogo cui è possibile accedere soltanto
se si ha natura divina (essi potranno giungervi perché le loro armature
sono bagnate col sangue di Athena), un luogo in cui riposa il corpo che Hades
conserva da epoche mitologiche. Se il vero corpo di Hades venisse
distrutto egli rinuncerebbe definitivamente alla conquista della terra, per
cui da ciò dipende l'esito della Guerra Sacra.
Shiryu e Hyoga raggiungono la Giudecca proprio mentre il potere generato dallo sforzo dei Sacri Guerrieri d'Oro ne distrugge la facciata, rivelando un'enorme breccia nel Muro del Pianto. L'unica traccia che resta dei Sacri Guerrieri d'Oro è costituita dalle loro armature vuote, ma l'impresa da loro compiuta spalanca ai Sacri Guerrieri di Bronzo la possibilità di attraversare la Dimensione Spazio-Temporale che separa il Mondo dei Morti dall'Elisio. Shiryu avverte un pericolo e, fatti proseguire i compagni, rimane sulla soglia del Muro del Pianto per lottare contro i suoi nemici, che presto gli si parano di fronte: si tratta di Queen di Arulaune, Gordon di Minotaurus e Shilfield di Basilisk, che con un colpo congiunto scaraventano a terra il Sacro Guerriero di Dragon. Seiya, Shun e Hyoga, invece, si addentrano nel foro al centro del Muro del Pianto, ma solamente i primi due si lanciano nella Dimensione Spazio-Temporale. Hyoga, infatti, resta indietro per dare battaglia a Minos di Grifon, l'unico Generale dell'Aldilà ancora sopravvissuto.
Il duello tra Hyoga e Minos sembra volgere a favore del Generale, che circonda il suo avversario con i fili del suo Cosmic Marionation, un colpo con cui controlla tutti i movimenti del corpo altrui; il Sacro Guerriero di Cygnus, invece, si libera del suo nemico congelandone i fili fatali, e attaccandolo mortalmente con l'Aurora Execution. Il Sacro Guerriero può così raggiungere all'interno della Dimensione Spazio-Temporale Shun e Seiya che, dopo essere stati trascinati da essa, vengono guidati dalle ali spuntate dall'armatura di Pegasus, una proprietà dovuta al sangue di Athena. Hyoga si lancia anch'egli nella pericolosa corrente e Minos, miracolosamente vivo, lo segue grazie ad un filo che lega alla caviglia del suo avversario; la sua Surplice, tuttavia, si disintegra appena entrata nella Dimensione Spazio-Temporale, e per lo Specter è la fine. Anche Shiryu, intanto, sta combattendo una dura lotta, nella quale Queen, Gordon e Shilfield lo colpiscono con i loro colpi segreti, ma subiscono rispettivamente l'Excalibur, il Rozan Shoryû-ha ed il Rozan Ryûhi-sho. Dragon, ormai allo stremo delle forze, invita i suoi avversari ad avanzare contemporaneamente e si prepara a sferrare loro il colpo decisivo.