SHÔKETSU! GOLD CLOTH | RIUNIONE! LE ARMATURE D'ORO | LE ARMATURE D'ORO |
Regia: Tomoharu Katsumata
Direttore delle animazioni: ...
Animazioni: ...
Voci: ...
I cinque Sacri Guerrieri d'Oro tentano l'impossibile, impugnando ciascuno una delle armi di Libra e scagliandole contro il Muro del Pianto. Per un istante la luce che ne consegue è sfavillante, ma non si rivela sufficiente a generare la minima crepa sulla parete, e anzi le armi tornano al mittente atterrando i paladini di Athena. Speranze? Poche, considerata la situazione, quindi il tentativo isolato di Seiya, con in pugno una delle due spade dorate, è un vero e proprio suicidio. Improvvisamente, però, qualcuno o qualcosa si frappone tra Seiya e l'imponente muro, evitando al Sacro Guerriero una fine prematura. E' l'armatura d'oro di Sagittarius! E non è la sola a giungere fino alla Giudecca!
Sotto gli sguardi stupefatti di Shaina e Marin, Nachi e Ichi, Jabu e Kiki, infatti, le armature di Pisces, Cancer, Aquarius, Capricornus e Taurus lasciano le rispettive case per scomparire nel nulla, rincuorando i Sacri Guerrieri. Le cinque corazze, insieme a quella di Sagittarius, si dispongono dinanzi al Muro del Pianto e cominciano a brillare, entrando in risonanza con le altre armature d'oro presenti nel Mondo dei Morti, come se volessero dire qualcosa. Kanon, compreso che qualche forza più grande di lui sta per agire, abbandona l'armatura di Gemini e si batte con Rhadamantis a mani nude, subendo il Greatest Caution e rassegnandosi alla sua fine. Non morirà da solo, però, ma portando con sé l'acerrimo avversario e coinvolgendolo nell'esplosione del suo Cosmo.
E mentre sulla Terra Marin ha capito cosa sta accadendo, certa che l'eclissi non sarà passeggera, mentre Pandora scruta Hyoga e Shiryu che entrano nella Giudecca, le sette armature d'oro si scompongono, pronte per essere indossate.
COMMENTO SUL VENTIQUATTRESIMO EPISODIO
Lento.
Francamente colpisce questa caratteristica, dopo il piacevole stile narrativo delle prime quattro puntate della serie, ma è la prima cosa che salta all'occhio. Lunghi monologhi, lunghe scene (in pratica, sono tre a comporre l'intero episodio), lunghissimo e inspiegabile riassunto di cinque minuti. E poca, davvero poca fantasia nel mettere in scena il manga di Kurumada.
Si parte dai disegni, che hanno subito un calo di qualità. Diversi ricicli, e in particolare una serie di immagini fisse che, ahimè, sono adeguate alle scene più lente. Di fatto, i soli effetti grafici sono la risonanza delle armature d'oro (niente di che) e la morte di Kanon e Rhadamantis, più gradevole. Resta il dubbio sul perché il sole brilli in tutto il mondo alla stessa ora, però.
L'aggiunta più carina è il piccolo flashback sulla saga di Poseidon, che non sposta una virgola al senso della storia. Anzi, sembra messa lì proprio come contentino per un episodio che segue davvero con grande fedeltà lo storyboard del fumetto con la sola aggiunta del personaggio di Kiki, che dovrebbe comparire più avanti. Tra le musiche, in generale piuttosto buone, da segnalare la versione strumentale di Blue Dream nel momento della partenza delle armature d'oro.